«Ma anche la qualità è bassa»

Sette ravioli a testa. Non uno di più. La maestra M.P. era incredula. Anche perché, come secondo era previsto il «pesce stufato», regolarmente cestinato dai bambini e difficilmente digeribile anche dalla maestre. «Ma vi pare che possa essere una porzione giusta per bambini di 10 anni?» ha chiesto alle scodellatrici della Milano Ristorazione che hanno abbozzato una risposta per niente convincente: «È la grammatura» hanno detto, aggiungendo che quel giorno «il cibo consegnato era stato scarso». Ma invece di protestare e niente di più, la maestra della scuola di zona 9 ha scattato una foto al misero piattino e l'ha inviata al Codacons. Anzi. «Prima ho scritto a Milano Ristorazione, ma non avendo avuto risposta...», dice la maestra stufa di vedere serviti pasti da fame ai suoi allievi. Il Codacons ha aggiunto la denuncia dei 7-ravioli-7 al lungo elenco già stilato e diventato uno degli atti della class action depositata a giugno ancora in attesa di avere udienza.
«I 7 ravioli non sono un evento fortuito e raro - spiega il presidente del Codacons Marco Donzelli -. Ci sono anche i 4 bocconcini di pollo impanato, per non parlare dei pezzi di latta del tonno nel piatto di un alunno qualche anno fa o dei pezzettini di osso nelle lasagne. Dei bambini di 10 anni non possono certo diventare obesi se mangiano più di 7 ravioli. Solleveremo il problema delle dosi in Tribunale, non appena sarà fissata l'udienza». Il principio è chiaro: non può essere data la stessa dose a un bambino di prima elementare e a uno di quinta. «Non si possono non fare differenze - spiega Donzelli -. I piatti non hanno grammature diverse a seconda dell'utenza a cui sono destinati, come specificato invece nel contratto stipulato con il Comune. Milano Ristorazione applica le stesse porzioni di cibo, e quindi di calorie, ai bambini indipendentemente dalla loro età». Le indicazioni dei Larn (Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandati di Nutrienti, ndr), invece, prevedono un differente apporto di calorie, proteine, ferro, calcio, a seconda delle diverse fasce scolastiche: scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo grado». Una differenziazione che Milano Ristorazione in questo senso prevede. Per i ravioli ad esempio si tratta di 70, 90 e 110 grammi. Ma «se si fanno le stesse porzioni per i bambini sino a 6 anni e per quelli tra i 7 ed i 10, si dà troppo o il giusto ai bimbi di prima ma sicuramente poco a quelli più grandi», ha concluso Donzelli ricordando che se l'azione collettiva sarà ammessa dal Tribunale i genitori potranno ottenere anche un risarcimento del danno patrimoniale (pari alla somma pagata per il servizio mensa). Un'altra tegola per Milano Ristorazione dopo la protesta dei genitori dei bambini allergici che si sono visti servire piatti vietati rischiando lo shock anafilattico e dopo la petizione firmata da 4mila genitori consegnata anche al sindaco ma rimasta lettera morta. Fatti. Come quello successo sempre nella stessa scuola dei ravioli dove non c'erano abbastanza posate per tutti gli alunni.

«I ragazzi di quinta dovevano aspettare che i più piccoli avessero finito e le posate fossero sciacquate. Dopo avere protestato ci sono state date le posate di plastica che si rompevano perdendo pezzi nei piatti. Ora sono tornate le forchette di metallo...» Ma mancano i ravioli.

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