Chiara Campo
Ancora sangue in via Padova. Domenica intorno alle due e trenta di notte quattro sudamericani hanno circondato un peruviano di 28 anni, irregolare in Italia e senza documenti, all'uscita dalla discoteca «Boulevard». Prima lo hanno preso a calci e pugni, facendolo rotolare a terra poi lo hanno accoltellato più volte mirando alla schiena. É quasi un miracolo che se la sia cavata. Il ragazzo è stato soccorso da un connazionale di 48 anni mentre gli aggressori fuggivano, è intervenuto subito il 118 e lo ha trasportato in codice rosso all'ospedale San Raffaele con ferite a un braccio, a una coscia e alla zona lombare, ma non corre pericolo di vita. Risse e coltelli, spaccio di droga. «Questo quartiere nel programma elettorale di Giuliano Pisapia doveva essere il modello di integrazione in città, ma oggi è una delle zone più degradate di Milano e c'è anche qui una forte frattura sociale. Un'immigrazione non gestita e fuori dalle regole ha generato un malessere sociale molto grave, è uno dei quartieri di cui dovremo occuparci prima possibile» è quanto ha dichiarato il candidato del centrodestra Stefano Parisi che proprio ieri mattina aveva un sopralluogo già programmato in via Padova e dintorni. Ad accompagnarlo la consigliera di Forza Italia in Zona 2 Silvia Sardone, che questa volta corre nella lista per Palazzo Marino, e il candidato presidente nel Municipio 2 (così ormai si chiameranno le Zone) Samuele Piscina (Lega).
Via Padova fu il luogo simbolo della campagna «arancione», Pisapia la definì un «laboratorio culturale» ma dopo cinque anni di gestione è rimasto uno spot. Parisi - e come lui tanti esponenti del centrodestra - ieri ha garantito che in caso di vittoria tornerà a chiedere l'utilizzo dei militari nelle aree più a rischio e non solo a presidio degli obiettivi sensibili. Il manager ha visitato l'ex residence di via Cavezzali «già più volte segnalato all'antiterrorismo» come ha ricordato la Sardone. E i vecchi bagni pubblici di via Esterle, lo spazio che il Comune ha messo a bando perchè sia trasformato in una moschea, un'assegnazione bloccata da una battaglia di ricorsi tra le sigle islamiche. «Credo che una moschea qui sarebbe proprio fuoriluogo, è proprio quello che gli abitanti di questo quartiere non vogliono. Serve una legge nazionale che consenta ai sindaci di controllare chi sono i finanziatori e i promotori delle moschee. Oggi, se non abbiamo questo controllo, non possiamo fare moschee. Qui accentuerebbe solo la preoccupazione degli abitanti della zona. L'insicurezza ha fatto calare anche il valore immobiliare».
E per garantire sicurezza in via Padova, lo dicono a ruota la capolista Fi Mariastella Gelmini e il capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella e il capolista Fdi Riccardo De Corato, «serve l'esercito» e «una moschea è inaccettabile». Gli episodi di violenza «si stanno susseguendo con allarmante regolarità: l'ultima aggressione poche ore fa, ma ogni settimana si sente parlare di furti, risse, episodi di microcriminalità». Pisapia «ha tolto i militari dalle strade, e non è stata in grado di ripristinare la legalità.
Con il buonismo della sinistra non si risolve nulla».Tra gli incontri elettorali di Parisi ieri, quello con i titolari di pubblici esercizi associati all'Epam. É passato a salutarlo anche il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.