Attacco al bus a Milano

"Andate via è pieno di gasolio". Quelle urla di Sy ai carabinieri

La drammatica telefonata tra un carabiniere e l'autista del bus. Interviene l'insegnante: "Ci porta a Linate...".

"Andate via è pieno di gasolio". Quelle urla di Sy ai carabinieri

Le parole dell'autista a bordo del pullman dirottato e poi dato alle fiamme sulla Paullese spiegano meglio la follia e il piano omicida dell'attentatore. Nell'audio della telefonata tra i carabinieri e Oyssenou Sy emerge tutta la drammaticità di quegli attimi. In un colloquio telefonico tra l'autista e un militare emerge la strategia della morte che Sy voleva mettere in atto. Poco dopo aver deviato dal suo percorso con l'autobus, l'autista si imbatte in una pattuglia dei carabinieri. Decide di contattare uno degli insegnanti a bordo del pullaman per far chiamare il 112. Nel corso della telefonata emergono le minaccce, sin dall'inizio molto chiare: "Non voglio vedere nessuno nell'arco di due chilometri, non sparate al pullman perché qui c'è liquido infiammabile!". A questo punto, nella drammaticità di quegli attimi, si sente la voce dell'insegnante che ricorda ai carabinieri la presenza di gasolio a bordo del bus: "È pieno di gasolio". Qui emerge il secondo livello del piano del terrore. L'autista ha già avvisato la scolaresca e gli insegnanti: vuole andare a Linate per fare una strage. Ed proprio uno degli insegnanti a comunicarlo ai carabinieri: "Vuole andare all'aeroporto".

Il militare chiede di fare abbassare i bambini che però sono già stati legati. "Sono legati, ha in mano un accendino e minaccia di dar fuoco a tutto", spiega il docente. Parole terribili che spiegano quegli attimi angoscianti prima dell'intervento dei carabinieri. Dalla telefonata con il 112 emerge chiaramente, come ha già sottolineato il pm Greco che il piano di Sy era meditato e preparato da giorni. L'uomo aveva pianificato il dirottamento del bus e aveva anche acquistato il gasolio, come mostra questo video (Clicca qui), per incendiare il bus. Per questi motivi la procura contesta al senegalese anche l'aggravante di terrorismo.

Solo l'intervento di carabinieri coraggiosi e la telefonata provvidenziale di un ragazzino hanno evitato una strage.

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