Cronaca locale

In un anno è boom di furti: 74% in più

Aumento choc dei colpi nelle abitazioni. Crescono le rapine alle farmacie, diminuiscono quelle in banca

Milano in chiaroscuro. I dati diffusi ieri dalla Procura sulla crminialità comune raccontano di una città che ogni anno si muove in bilico sul crinale della sicurezza. Da un lato, infatti, crescono i furti nelle abitazioni, aumentano le rapine ai danni delle farmacie e dei tassisti. Di contro, diminuiscono i colpi in banca, le truffe agli anziani, i casi di usura e quelli di estorsione. Di sicuro, gli uffici giudiziari milanesi continuano ad avere a che fare con un'enorme numero di denunce: più di 128mila i procedimenti iscritti nel 2013, qualcosa come 350 ogni giorno. Feste e domeniche incluse.

Dalle oltre cento pagine di «Bilancio di responsabilità sociale 2013-14» presentato ieri dal procuratore Edmondo Bruti Liberati, emerge dunque che i fascicoli penali iscritti a carico di ignoti per furti in abitazioni e scippi nell'ultimo anno sono stati 2.682, con un aumento del 74% rispetto all'anno giudiziario precedente. C'è stata, invece, una «sensibile diminuzione (-44%) nell'ultimo periodo delle rapine ai danni di istituti di credito e ciò sicuramente a riscontro della efficacia delle attività di contrasto». Diminuiscono anche le estorsioni (-47%) e i casi di usura (-61% a carico di noti), mentre aumentano le «rapine seriali» in parciolare ai danni delle farmacie. La buona notizia è che «per circa il 70%» di questi colpi «è stato possibile identificare i responsabili».

Ma i numeri diffusi dal Bruti sono anche la fotografia di una città in crisi, nella quale le imprese faticano a onorare i propri impegni con l'Erario. In quattro anni, tra il 2010 e il 2014, i debiti erariali e previdenziali delle aziende sono aumentati del 253%, ovvero più che quadruplicati. Nella relazione si evidenzia che l'aumento dei debiti delle imprese nei confronti del Fisco riflette «il perdurare della crisi economica» e segnala che «l'evasione fiscale e contributiva è il principale strumento di finanziamento da parte delle imprese in crisi (e non solo)». Così i debiti erariali e previdenziali rilevati dai fallimenti dichiarati dal Tribunale di Milano, sono saliti fino a 3,3 miliardi di euro nel 2014 contro il dato di 2,8 miliardi del 2013. Inoltre, mentre nel 2014 le dichiarazioni di fallimento si sono ridotte del 15% rispetto al 2013, resta alto il numero delle aziende che fanno ricorso alle altre procedure concorsuali che tuttavia «nel 65% dei casi confluiscono nel fallimento».

E anche quest'anno, dalla Procura viene lanciato il grido d'allarme per la mancanza di personale. Anzi, «il grido d'allarme è cambiato in peggio», precisa Bruti. «Si è giunti a un punto limite. La situazione dei sistemi informativi forniti dal ministero della Giustizia sui due settori essenziali e interconnnessi della trasmissione telematica delle notizie di reato da parte delle forze di polizia e del registro generale delle notizie di reato della procura è tuttora bloccata». Non solo. Perché «Expo 2015 - si legge ancora nella relazione - vedrà per sei mesi un massiccio arrivo di addetti, operatori e visitatori. Il significativo aumento, per un non breve periodo, della popolazione presente nell'area milanese determinerà inevitabilmente un peso aggiuntivo sulle strutture giudiziarie e in particolare sugli uffici di prima linea, Tribunale e Procura della Repubblica». Uffici, spiega ancora Bruti, ormai al limite. «La scopertura di magistrati è rimasta uguale» a quella denunciata l'anno scorso. La revisione della geografia giudiziaria entrata in vigore nel settembre del 2013 ha ridotto il numero dei sostituti procuratori, passati da 81 a 76. Inoltre, «per quanto riguarda il personale amministrativo stanno andando via 21 persone che saranno sostituite con 4».

In sintesi: «La situazione è molto preoccupante».

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