Annuncio «con gioia» del cardinale Scola tra rinuncia e proroga

Sabrina Cottone

Finalmente c'è una nuova data per la visita del Papa a Milano. È sabato 25 marzo, Quaresima, ma anche giorno in cui la Chiesa ricorda l'Annunciazione dell'Angelo a Maria. Francesco sarà accolto dall'arcivescovo, Angelo Scola, che ieri lo ha comunicato «con gioia» dopo averlo saputo dalla Santa Sede.

La data era già stata fissata per il 7 maggio 2016 e poi annullata (insieme con un'altra prevista a Genova) per gli impegni di Francesco legati al Giubileo. SI era molto parlato di dissapori tra il Pontefice e colui che molti credevano lo sarebbe diventato al posto suo, anche perché altri due incontri erano saltati: con la delegazione Expo guidata da Scola in Vaticano e in occasione di una visita al Gemelli. In entrambi i casi il Papa aveva assicurato di essere stato impedito da un malore. Ora in Arcivescovado si guarda con trepidazione al 25 marzo. E tutto lascia pensare che la nomina del successore di Scola avvenga solo dopo questa data, intorno a maggio, quando il cardinale avrà concluso la visita pastorale che ha in agenda e che ha programmato nei dettagli. Una scelta importante, quella del futuro arcivescovo di Milano, che imprimerà un altro forte segno al pontificato di Francesco.

Scola compirà il prossimo 7 novembre settantacinque anni, età che per i vescovi significa la pensione. In quel giorno presenterà al Papa la rinuncia all'incarico, che deciderà se accettarlo subito o concedere una proroga. Poco lontano nel tempo e nello spazio, dieci giorni fa, il vescovo di Como, Diego Coletti, è stato sostituito subito dopo il compleanno da Oscar Cantoni. Nel caso del cardinale Scola, si prefigura un futuro diverso. L'arcivescovo accoglierà il Papa, che celebrerà anche una grande Messa nel pomeriggio del 25 marzo, molti mesi dopo il compleanno, e concluderà l'anno pastorale, fino all'8 settembre, festa di Maria Nascente, quando con ogni probabilità si insedierà il nuovo vescovo di Milano.

La nomina del successore, invece, è probabile che avvenga non molto dopo la visita, soprattutto se la scelta del Papa cadrà su un sacerdote giovane, con vent'anni d'attività davanti a sé, proveniente da un'altra Diocesi, e non ancora consacrato vescovo, come è già accaduto in molti casi in importanti scelte recenti di Francesco. In questo caso il calendario porterà ad anticipare la nomina per prevedere i tempi della cerimonia prima dell'insediamento a settembre.

Rimane ancora la possibilità di un ambrosiano, almeno di provenienza, che conosce già la Diocesi e quindi con un'età più matura, intorno ai 65 anni, ma sembra ormai assai improbabile che si possa trattare di Franco Brambilla, vescovo di Novara, o Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. Sarà il Papà a decidere, quando arriverà il momento.

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