Un aperitivo per le nuove famiglie di residenti Così Abitare a Milano diventa anche solidarietà

La cooperativa dà una mano ai suoi soci: spesa a domicilio e accompagnamento

Un bicchiere di vino, due pizzette e qualche bibita. Ed ecco che i soci degli stabili della cooperativa Abitare in quattro e quattr'otto allestiscono un aperitivo in cortile aperto a tutti. Un rito semplice ma consolidato. È il loro modo di dare il benvenuto ai nuovi arrivati. Ci si stringe la mano tra vicini di casa, tutto qua. Si cerca di coniugare la cooperazione con il bisogno di abitare case confortevoli ed assistite da vari servizi, compresi quelli erogati da associazioni spesso legate alla Caritas, come Filo di Arianna e Farsi Prossimo.

Dalla Comasina a Niguarda, da Dergano a Novate, c'è un fil rouge che cancella l'anonimato dai palazzoni di periferia: la solidarietà, unita alla solida gestione di un patrimonio immobiliare tramandato da generazioni di soci e governato con competenza e trasparenza dall'attuale consiglio di amministrazione, composto da quindici membri e presieduto dal presidente Silvio Ostoni e dalla vicepresidente Emilia Viero, con l'obiettivo di preservarlo nel tempo.

La cooperativa, formata da ottomila soci (di cui circa tremila assegnatari diretti di alloggi), promuove varie iniziative per agevolare la socialità delle famiglie residenti. Appoggiandosi alla collaborazione delle Onlus, garantisce assistenza ai numerosi soci anziani (dalla spesa a domicilio all'accompagnamento in ospedale per i controlli) e dà una mano alle mamme che lavorano (con servizi di doposcuola e laboratori creativi e centri estivi). Per i disabili, la cooperativa ha eliminato le barriere architettoniche e fornisce spazi di aggregazione e servizi di assistenza: grazie a un accordo con l'Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, agevola l'assegnazione di appartamenti a chi ha anche difficoltà motorie. In estate sono a disposizione degli anziani sale comuni con aria condizionata, vengono organizzate feste di cortile e spettacoli teatrali. Insomma, la struttura di Abitare ha trovato il modo per far sì che anche gli edifici con più di cento famiglie siano sociali e nessuno sia isolato. Nulla a che vedere con i condomini dove spesso ci si chiude la porta dietro le spalle e si pensa ai fatti propri.

Anche le graduatorie per accedere agli appartamenti sono trasparenti e in molti casi l'attesa dura meno di un anno. Più bassi del mercato gli affitti: in media non superano i 400 euro al mese. Insomma, la formula cooperativa funziona e, negli anni della crisi, ha supportato parecchie famiglie in difficoltà alle quali la cooperativa concede credito paziente nel tentativo di ammortizzare il più possibile le conseguenze di chi ha perso il lavoro. Anche i lavori di manutenzione sono programmati e svolti con continuità e, grazie alla solidità patrimoniale della cooperativa, possono essere rateizzati con piani di addebito di lunga durata, in modo da garantire la corretta conservazione degli stabili senza gravare troppo sui soci. La cooperativa, nata nel 2011, in realtà ha origini molto più antiche ed è il risultato della fusione di tre storiche cooperative: Edificatrice di Niguarda (fondata nel 1894), Unione Operaia (1903) ed Edificatrice di Dergano (1904).

Solidi i progetti per il futuro: verrà riqualificata via Passerini, zona Niguarda. «Ridaremo al quartiere un centro vivo e pulsante in cui nuovo alloggi faranno da cornice a diversi spazi commerciali e ad uso pubblico attorno ad una piazza che ambisce a diventare il moderno centro del quartiere».

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