Appalti Expo, danni da tangenti per 5 milioni

I magistrati chiedono che i due manager arrestati nel 2014 risarciscano la società

La Procura della Corte dei Conti della Lombardia quantifica in circa 5 milioni il danno erariale subito da Expo 2015 spa nell'ambito delle vicende che avevano portato all'arresto degli ex manager della società che ha organizzato l'Esposizione Universale, Antonio Acerbo e Angelo Paris. Entrambi sono stati arrestati e hanno patteggiato la pena. Ora, stando alla Corte dei Conti, dovranno risarcire la società per «il danno erariale all'immagine, il danno patrimoniale da tangente e il danno alla concorrenza».

I magistrati contabili hanno notificato ai due «atti di contestazione erariale per oltre cinque milioni di euro». Le indagini della Procura di Milano su presunti appalti truccati per l'Esposizione Universale hanno originato «paralleli procedimenti di responsabilità erariale con l'ausilio del Nucleo di Polizia Tributaria Milano della Guardia di Finanza - anche in forza del protocollo di intesa stipulato tra le Procure penali e contabili - seguiti dal Procuratore Regionale Antonio Caruso e dai Sostituti Procuratori Alessandro Napoli, Luigi D'Angelo e Antonino Grasso. Paris, all'epoca direttore pianificazione e acquisti di Expo 2015 spa, era stato arrestato l'8 maggio del 2014 nell'inchiesta sulla cosiddetta «cupola degli appalti», assieme, tra gli altri, all'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, all'ex Pci Primo Greganti e all'ex senatore del Pdl Luigi Grillo. Qualche giorno dopo l'arresto, Paris aveva ammesso di aver turbato le gare d'appalto che gli venivano contestate e, in particolare, quella per le cosiddette Architetture di servizi. Acerbo, che era responsabile unico per Expo 2015 spa della gara d'appalto Vie d'acqua sud, era stato arrestato, invece, il 14 ottobre del 2014 in un'altra tranche dell'inchiesta. L'ex manager era accusato di aver pilotato la gara per la costruzione delle vie d'acqua sud in cambio di contratti fittizi di consulenza a favore del figlio Livio.

Su Expo scoppia anche la polemica sul denaro pubblico investito.

Il consigliere regionale Riccardo De Corato (Fdi) presenterà un'interrogazione per fare chiarezza sul sospetto che i soldi con cui vengono finanziati i progetti per il futuro dell'area (80 milioni a Human technopole e 50 milioni dalla Regione) servano in realtà per coprire buchi di bilancio del passato.

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