Appuntamenti notturni al Castello Sforzesco con Puccini & Friends

Un ciclo di sei concerti sulla grande classica Dalla lirica al barocco alle colonne sonore

Luca Pavanel

Per cominciare le arie immortali di «Tosca», «Turandot» e «Bohème», per citarne solo alcune. Detto in sintesi: note della grande tradizione italiana lirica, brani memorabili, arcinote bandiere del bel canto, nel mondo intero. Musica, maestro!

Già, proprio così: stasera con pagine del compositore Giacomo Puccini, da Lucca, alza il sipario - nel cortile delle Armi dello Sforzesco - la ventiquattresima edizione di «Notturni in Castello», rassegna quest'anno in sei date che toccano diverse epoche, autori e produzioni, del passato o meno, con «delicate» incursioni nella nuova riconosciuta contemporaneità, ovvero la produzione sonora per film. Oltre alle belle musiche, scelte dai repertori sinfonici, lirici e popolari, tra le novità in primo piano, l'arruolamento della Milano Chamber Orchestra, che accompagnerà solisti di chiara fama. Come, per esempio: la soprano Linda Campanella, una delle voci più interessanti del panorama italiano; la cantante Elisabetta Cois, il primo violino dell'orchestra del Teatro della Scala Francesco Manara. Altro protagonista il direttore Lorenzo Passerini, classe '91. Ma partiamo dal principio, la serata titolata «Puccini & Friends» in calendario stasera.

L'appuntamento del 19 agosto all'insegna del melodramma con le intramontabili arie che hanno reso celebri gli eroi e le eroine dell'autore toscano. Sul palcoscenico, accompagnati dalla formazione sinfonica, il soprano Kateria Kotsou, il tenore Cosimo Oreste e il baritono Gabriele Nanni. Altro concerto, altre pagine per il giorno dopo.

Il 20 dunque si cambia genere, salto all'indietro dal bel canto al «Trionfo del Barocco Italiano», con in campo una pattuglia di selezionati solisti - Pinferetti (oboe), Benciolini (flauto), Scacchi (violoncello), Tola (violino), accompagnati da un cembalo, irrinunciabile per il genere. Insieme al momento operistico, questo sarà probabilmente uno degli appuntamenti più graditi, basta dire i nomi di Benedetto Marcello (col suo celeberrimo concerto per oboe), Antonio Vivaldi, Giovanbattista Pergolesi e Giuseppe Tartini per risvegliare la memoria musicale di tanti. Calato il sipario si andrà a martedì 22, per approdare «Alle origini dell'opera buffa: La Serva Padrona di Pergolesi». Una commedia «buffa», un'occasione per tornare al principio di questo particolare genere frizzante e divertente, con personaggi della commedia dell'arte. Regia di Elena D'Angelo e Luigi Monti, il personaggio Serpina sarà rappresentato proprio dalla soprano Campanella.

La sera dopo il protagonista assoluto sarà il violino, precisamente quello dello scaligero Manara. Un viaggio, il suo, che va dal «prete rosso» Vivaldi all'argentino Astor Piazzolla. Distante temporali e geografiche di secoli, proposto un «dialogo» - il barocco veneziano con le planetarie e descrittive «Quattro stagioni», dall'altra parte del tempo e dello spazio «Las cuatro estaciones portenas» e il tormentato ritmo del tango. E poi ecco il tempo della musica che nasce oggi, dalle mani dei grandi maestri eredi.

Si tratta del «live» fissato per il 24 agosto, con l'esecuzione di brani scritti da due giganti della musica per film, ovvero Ennio Morricone (sue le musiche di «C'era una volta in America» e «Cinema Paradiso») e John Williams (chi non ricorda «Guerre Stellari e Indiana Jones»). Una proposta in termini di «sfida», un gioco per far risaltare stili distanti che ormai però sono entrati nell'immaginario collettivo. Sul podio il talentuoso Passerini.

Gran finale il 25 coi Solisti Archimia, quartetto d'archi tra il pop, funky e classica, che accompagneranno la soprano EliCois in «Da Summertine a Vacanze Romane».

Un titolo che dice tutto, anche in questo caso viaggio nei diversi generi - stavolta della canzone -: da «Desafinado» di Jobim a «The Way we were» nella versione Barbara Streisand, e l'indimenticabile «Over the rainbow».

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