Artigiani affilano le armi contro la nuova Area C

Commercianti e autotrasportatori in rivolta Nel mirino le misure su orari e veicoli diesel

Artigiani affilano le armi contro la nuova Area C

«Un provvedimento penalizzante che desta preoccupazione anche per la rigidità con cui sono state ascoltate le richieste delle categorie. Ma soprattutto si tratta di misure che danneggiano i lavoratori, essendo allo stesso tempo inutili per il miglioramento della qualità dell'aria». Così artigiani, commercianti, autotrasportatori definiscono le nuove misure restrittive sul traffico che entreranno in vigore a febbraio. Dopo l'incontro della settimana scorsa, si aspetta con ansia giovedì quando l'assessore alla Mobilità del Comune Marco Granelli risponderà alle richieste avanzate dal mondo delle categorie. Due le misure nel mirino: il divieto di ingresso nella Cerchia dei Bastioni per i mezzi commerciali dalle 8 alle 10 e quello per i diesel Euro 4 senza filtro (adibiti al trasporto cose) dal 15 ottobre. «Il divieto di ingresso per gli Euro 4 è incomprensibile - attacca Marco Accornero, presidente dell'Unione degli artigiani di Milano -: sono motori recenti che non inquinano particolarmente. Impensabile che gli artigiani possano cambiare mezzo di nuovo. Abbiamo chiesto all'amministrazione di differire il divieto di un anno, ma non c'è stata apertura». Colpiti dal divieto installatori, edili, manutentori che ogni giorno sono costretti a muoversi in centro.

I rappresentanti del mondo del commercio, del turismo e del terziario chiedono di anticipare la fascia oraria vietata per permettere il rifornimento di negozi, bar e ristoranti del centro. «È necessario - spiega Simonpaolo Buongiardino, consigliere di ConfCommercio Milano - che i furgoni possano accedere a Area C almeno alle 9,30, così vanno concesse deroghe anche a chi consegna frutta, verdura, pane e gastronomia, ovvero merci che devono essere consegnate la mattina presto ma che non viaggiano nei furgoni temperati, già sotto deroga». Stiamo parlando di un numero esiguo di mezzi, circa 300. Anche Confcommercio chiede di far slittare il divieto di ingresso per gli Euro 4 di un anno. Si parla di 2000 ingressi al giorno, di cui circa 400 sono Euro 4 (senza fap) adibiti al trasporto persone. Sono tecnici degli ascensori e delle caldaie, idraulici, elettricisti, per esempio, ovvero tutti gli artigiani che non hanno bisogno di un furgone per lavorare. «È importante - continua Buongiardino - che i divieti abbiano natura emergenziale, ovvero siano strettamente legati ai cantieri M4». Da febbraio dovranno pagare area C anche i mezzi metano e gpl, che totalizzano 2.800 ingressi al giorno: «Non esiste! Molti operatori hanno preso un mezzo a metano per non dover pagare Area C. Abbiamo chiesto al Comune di revocare il provvedimento o di pensare a una tariffa ridotta (3 euro)» conclude Buongiardino. «Faremo sentire la nostra voce: questi divieti penalizzano chi lavora» attacca Angelo Sirtori, presidente della Federazione milanese autotrasportatori italiani. Il Comune non ha tenuto conto di un dato fondamentale: «Aumenta la presenza di turisti in città. È evidente che crescono anche le attività connesse.

Il Comune ragiona solo in termini di divieti e deroghe, mentre bisognerebbe fare un ragionamento organico sulle filiere merceologiche per organizzare la mobilità - spiega Sirtori-. E nessuno pensa alle piazzole di carico e scarico che aiutano a fluidificare il traffico. Siamo preoccupati perché l'amministrazione non ha un atteggiamento collaborativo».

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