La premessa fa tristemente i conti con la realtà. «La crisi economica nazionale continua a determinare pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico cittadino e gli ammortizzatori sociali, in primis la cassa integrazione e la mobilità, sono ormai applicati a larghe fasce della popolazione». Partendo da questo dato - la crisi colpisce all'improvviso un numero sempre più alto di famiglie milanesi - la giunta ha deciso di votare delle linee guida più morbide per rivedere in corso d'anno le tariffe a nidi, materne e mense scolastiche alle famiglie che si trovano a vivere con un reddito molto più basso da quello presentato con la dichiarazione Isee al momento dell'iscrizione. Il contributo alla spesa per asili e mense è diviso per fasce economiche individuate appunto secondo il parametro Isee, che si calcola sulla situazione patrimoniale e reddituale del nucleo familiare al 31 dicembre dell'anno precedente a quello in cui si fruisce effettivamente del servizio. Ma «può non rispecchiare più - è scritto nelle linee guida proposte dall'assessore alla Scuola Francesco Cappelli - la reale capacità economica della famiglia nell'anno scolastico in corso, specie quando si siano verificati il ricorso ad ammortizzatori sociali, perdita di lavoro o altri eventi». Il Comune prenderà in esame le richieste di sconto che arriveranno da «lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta fine del rapporto, sospensione o riduzione dell'attività», quelli a tempo determinato o con contratti flessibili «che risultino non occupati al momento della domanda e possano dimostrare di essere stati occupati per almeno 120 giorni nei 12 mesi precedenti la fine dell'ultimo lavoro», gli autonomi «che abbiano cessato la propria attività dopo almeno un anno di lavoro continuativo». Escluse ad esempio le richieste di chi guadagna meno perchè è passato volontariamente da full a part time o di autonomi che hanno un ciclo di affari irregolare. Al momento per le richieste di revisione vengono applicate diverse modalità di valutazione, commissioni e scadenze.
«Le situazioni di disagio - conclude la delibera - non sono programmabili, pertanto le richieste andrebbero prese in considerazione per l'intero anno educativo». A crisi superata la famiglia dovrà comunicarlo o in caso di controlli il Comune riscuoterà la differenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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