Asili La protesta delle educatrici

Cinquecentocinquanta educatrici che rischiano di perdere il posto di lavoro e 1.500 bambini che rischiano di perdere le loro educatrici di sempre. «E chissà in che mani finiranno». La protesta delle lavoratrici e ausiliari degli asili nidi del Comune comincia alle 16 davanti a Palazzo Marino. Contestano le scelte del Comune sul sistema di accreditamento per la gestione di 56 nidi che ne azzera la qualità, denunciano pesanti tagli nei finanziamenti delle strutture tanto che sono a rischio 520 posti di lavoro e un servizio a 1.500 bambini. Il Comune - spiegano i sindacati promotori dell’iniziativa - ha modificato la modalità di gestione dei servizi. «Prima con i cambi di appalto, tutto il personale transitava da una cooperativa all’altra - precisa Amerigo Sallusti, funzionario Cgil funzione pubblica -. Ora con l’accreditamento non è più così e i lavoratori non hanno la certezza di essere riassunti». Senza contare che il nuovo sistema suddiviso per macro-aree cittadine obbligherebbe le cooperative a tagliare i salari fino a 650 euro al mese e a non garantire i servizi. «È stato fatto un bando al ribasso del 30% - protesta un’educatrice -. Per ogni bambino, invece di 700 euro, ci danno solo 520 euro.

Ma che tipo di azienda sarà disposta a lavorare con queste cifre?». Alla protesta delle educatrici che proseguirà oggi con un altro presidio, si è aggiunta anche quella per la chiusura dei civici serali. «Proseguiremo con altre azioni di lotta», promettono i sindacati.

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