C'erano i No Tav, quasi tutti vestiti di nero e con il volto coperto da una maschera bianca. Lo slogan? «Da Milano alla valle, sabotare le grandi opere». Il curriculum è scritto su un altro striscione: «Occupiamo tante case e sabotiamo tanti cantieri». Mentre dal palco della manifestazione della Fiom ieri mattina in piazza Duomo parlavano il segretario generale Fiom Maurizio Landini e la leader della Cgil Susanna Camusso, gli antagonisti hanno provato a scavalcare le transenne per esporre uno striscione sul sagrato. Chiusa per sicurezza la cattedrale, chissà se avrebbero provato ad entrare, sono stati respinti dalle forze dell'ordine e anche dai responsabili dell'ordine del corteo. Oltre a fumogeni e petardi, i No Tav hanno lanciato fischi alla Camusso. Primo flash della piazza violenta che hanno dovuto subire i milanesi, anche quelli che sono scesi pacificamente in strada con le bandiere solo per chiedere tutele sul lavoro. Il primo corteo ufficiale era quello della Fiom contro il Jobs Act e la legge di stabilità del governo Renzi, partito alle 9.30 da corso Venezia. Partito già con una carica ad alta tensione quello promosso da largo Cairoli da collettivi studenteschi e centri sociali (e uno spezzone dei lavoratori precari che si è poi diviso dal primo) annunciando azioni di protesta contro la Curia dopo il caso della lettera inviata agli insegnanti di religioni per conoscere gli istituti «pro-gay».
In piazza Santo Stefano si sono aperti gli scontri tra i no global, che hanno provato a cambiare il percorso consentito, e le forze dell'ordine. E' finita con sette finanzieri all'ospedale per medicazioni fortunatamente non gravi (anche se un militare è stato colpito all'inguine da un petardo) - anche gli antagonisti riferiscono che dieci dei loro sono stati feriti - e un'irruzione all'università Statale dove sono stati srotolati striscioni. Intorno a mezzogiorno, il tentativo da parte di un centinaio di studenti con i caschetti rossi in testa di assediare l'Arcivescovado in piazza Fontana per bloccare il convegno in corso sulla buona scuola. Circa trenta ragazzi sono riusciti prima a forzare il cordone e poi sono stati costretti a fermarsi perchè il portone interno in legno era chiuso, i poliziotti in tenuta anti-sommossa li hanno obbligati a uscire usando anche i manganelli. Dopo 5 minuti di scontri i manifestanti sono stati sgomberati dalla Curia e hanno formato un sit-in piazza Fontana. Le scritte spray sui marciapiede di via Olona e su qualche vetrina, i fumogeni lanciati in piazza Affari finiscono per essere annotati come routine.
«I centri sociali, hanno ferito 3 agenti, imbrattato, hanno tentato di introdursi in Arcivescovado, manca solo che occupino il Duomo e poi a loro tutto è permesso - attacca il consigliere Fdi Riccardo De Corato -. Aspetto la ferma condanna delle istituzioni che si sono scatenati solo quando l'irruzione è stata ad un circolo Pd». Ferire agenti che stanno svolgendo il proprio lavoro afferma l'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali «è il modo peggiore per manifestare le proprie idee.
La violenza è da condannare sempre e comunque, lo Stato punisca gli aggressori». «Vergognosi » per il coordinatore Ncd Nicolò Mardegan «i tentativi di occupare Curia e Duomo, il Pd prenda le distanze da questi atti di cristianofobia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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