Paola Fucilieri
Poteva e doveva farcela. Quel pullman partito da Courmayeur e diretto in Francia significava la salvezza dalla caccia serrata di carabinieri e polizia, da un'accusa di omicidio volontario, da uno squallido processo e da anni di carcere che nemmeno un principe del foro ben pagato avrebbe potuto evitargli. A 33 anni certo lasciarsi dietro le spalle un «commercio» redditizio e mai in ribasso come lo sfruttamento della prostituzione era un peccato, soprattutto quando gli affari filavano così lisci e ormai nessuno gli sbarrava più la strada nella gestione del racket delle lucciole in provincia di Como. Perché il suo solo «nemico», colui che aveva tentato di fargli le scarpe per sostituirsi a lui in quel mercato illecito, lo aveva appena fatto fuori due sere prima, all'esterno di un locale della Milano-Meda.
La posta in gioco - da una parte l'albanese omicida e dall'altra le forze dell'ordine - era troppo alta perché lui, l'uomo in fuga, potesse sorprendersi mentre saliva su quel pullman. Ci aveva provato, era andata male: ecco tutto. Lui aveva regolato i conti con quel tizio, ora le «guardie» li avrebbero chiusi con lui.
Sono stati i carabinieri della compagnia di Desio e gli investigatori della squadra mobile di Milano a catturare sabato mattina a Courmayeur B.E., 33 anni, l'autore dell'omicidio di Ilir Berisha, il 24enne albanese ucciso con un colpo di pistola al cuore venerdì sera.
«Fondamentale per la risoluzione in pochi giorni dell'omicidio è stata la collaborazione fra carabinieri e polizia» ha sottolineato oggi in conferenza stampa il procuratore capo di Monza, Maria Luisa Zanetti. L'uomo, accusato di omicidio volontario aggravato dall'uso di armi da fuoco ha di fatto confessato e le sue parole sono state confermate dal ritrovamento del bossolo in un'area isolata di Cermenate, in provincia di Como. Lì ha ferito il rivale puntando con una pistola di piccolo calibro dritto al cuore: il proiettile della 6,35 è però stato trattenuto dall'organo vitale e questo è stato fatale alla vittima, nonostante la sua stazza da ex pugile.
Secondo quanto ricostruito - ma sono in corso le indagini - il 24enne, che da appena qualche giorno era arrivato in Italia, aveva intenzione di inserirsi nello sfruttamento della prostituzione nella zona del comasco, e per questo è stato punito dal suo connazionale. Che però non ha fornito indicazioni sul movente.Gli investigatori però sono sicuri: lo sfruttamento della prostituzione nella bassa Brianza e nel Comasco è un affare da milioni di euro.
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