Assessori e avversari richiamano Sala dalle «ferie» Lui studia le carte coi legali

Salvini: «Se ha la coscienza pulita, lavori». L'ex pm Colombo: «L'allontanamento non duri oltre»

Chiara Campo

Niente a che vedere con la storia commovente raccontata nel film (e prima nel libro) «Torna a casa, Lassie!» con protagonista una femmina di pastore tedesco e un ragazzo inglese dello Yorkshire. Ma in due giorni praticamente di ferie (l'autosospensione dalla carica di sindaco non esiste) Beppe Sala è stato invocato per il ritorno a Palazzo, dalla squadra e persino (con toni meno entusiasti, chiariamo subito) dagli avversari politici. Lo dice a modo suo, ad esempio, il segretario della Lega Matteo Salvini: «Su Sala io non chiedo dimissioni. Se ha la coscienza pulita e ritiene di aver fatto tutto giusto, torni in ufficio oggi pomeriggio a lavorare, senza inventarsi autosospensioni o cose strane». Mr Expo dopo l'iscrizione nel registro degli indagati appresa a mezzo stampa giovedì sera si è preso una pausa di riflessione, per approfondire la propria posizione giudiziaria: ieri notte ha dormito 11 ore, ha trascorso il sabato in casa per decomprimere la tensione accumulata nei giorni scorsi. In mattinata ha ricevuto i legali per mettere a punto la strategia, ha risposto a messaggi e telefonate. Nel pomeriggio ha ricevuto la vice Anna Scavuzzo che sta facendo il sindaco-supplente, poi è uscito a fare la spesa. Tutti gli ripetono che deve tornare al più presto in giunta, che il segnale politico ormai è stato lanciato e ha anche sortito un primo effetto: il sostituto Pg si è detto disponibile a interrogarlo se si presenterà spontaneamente, e già domani l'avvocato di Sala andrà ad acquisire informazioni per chiarire il quadro giudiziario al suo assistito (difficile che si presenti già in Procura il sindaco). Ma solo una volta compresa bene la propria posizione deciderà davvero se proseguire il mandato o presentare le dimissioni. Un'eventualità che la squadra ovviamente tende a scartare. «Il Comune c'è e il sindaco c'è», così la Scavuzzo ha voluto sottolineare a una platea di 300 persone riunite ieri per progettare il recupero di milioni di metri quadri di aree dismesse (gli ex scali ferroviari). «Non so dire quanto durerà questo periodo - ha ammesso il sindaco-supplente - ma spero che duri il meno possibile, credo che ce lo auguriamo tutti». Anche il resto della giunta fa quadrato. «È una vicenda che sono convinto che si chiuderà presto, ne uscirà bene e sono convinto che presto tornerà a fare il sindaco» sostiene anche l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. «Milano ha bisogno di un sindaco e, quindi, auspichiamo che duri molto poco» si allinea l'assessore renziano all'Urbanistica Pierfrancesco Maran.

Il presidente del Comitato per la legalità in Comune, Gherardo Colombo - l'ex pm di Mani Pulite che stava per scendere in campo contro Sala con la sinistra radicale e alle

primarie si schierò con Francesca Balzani - ha inviato una lettera al capo di gabinetto del sindaco per chiarire che ritiene che «non vi siano motivi per protrarre l'autosospensione e confida nella pronta ripresa del servizio».

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