Oggi i bus a basso impatto ambientale sono solo ventidue, il tre per cento dell'intera flotta, ma il sindaco Beppe Sala e i vertici dell'azienda giurano che tutto il parco mezzi sarà al cento per cento elettrico entro il 2030. Di tempo davanti ce n'è in effetti, sembra un'altra vita, e sul piano la società ha previsto un investimento da capogiro, un miliardo di euro, altrettanti conta di strapparli dallo Stato o da altre fonti di finanziamento. Si parla di 1.200 bus elettrici da acquistare a partire dalla fine del 2018 (un bando per un centinaio di mezzi) e a scaglioni nei successivi dodici anni, ma anche della conversione degli attuali depositi, con installazione di sistemi di ricarica, e la costruzione da zero di altri tre («decideremo le aree a brevissimo» assicura il dg di Atm Arrigo Giana). E il presidente Luca Bianchi a fianco del sindaco annuncia un «regalo di Natale a Beppe Sala» che alvertice per l'ambiente C40 a Parigi ha promesso che dal 2025 Milano acquisterà solo mezzi a emissione zero: «Atm lo farà già dal 2020, anticipiamo l'estinzione dei diesel». E sottolinea che con 4 - presto cinque - linee della metropolitana, filobus e tram, «il 70% delle percorrenze sono già fatte con mezzi elettrici». Ma rottamare i vecchissimi bus a gasolio vorrebbe dire «ridurre 6 milioni di litri all'anno di gasolio» e risparmiare «15mila tonnellate all'anno di C02». Già dal 2020 viaggeranno 200 bus elettrici e 270 ibridi. Un altro miliardo di euro è destinato agli investimenti strutturali, sull'acquisto di treni, filobus, tram, sull'impermeabilizzazione e il rinnovo impiantistico della linea M2.
Il sindaco assicura che il piano è in rampa di lancio e non si fermerà nemmeno in caso di nuovo gestore del trasporto pubblico. La giunta sta esaminando tutti i pareri legali e a gennaio deciderà se lanciare ala gara per il Tpl o rinnovare automaticamente la convenzione ad Atm. Fs scalpita perchè passi la prima ipotesi. «Noi stiamo esaminando le possibilità, intanto abbiamo prorogato il contratto fino ad aprile, decideremo molto a breve e assicur ai milanesi che troveremo la soluzione per far sì che l'azienda venga tutelata nel suo valore e il servizio rimanga efficiente». Annuncia invece una virata rispetto alla passata gestione - chiusa con una coda di polemiche - del presidente Bruno Rota. Negli anni passati Atm ha investito molto sull'attività all'estero, tra l'altro ha appena vinto una gara a Copenaghen. «Da oggi in poi - spiega Sala - l'indicazione dell'azionista, cioè del Comune, è di concentrarsi sull'Italia. Riteniamo che l'azienda abbia spazio di ampliamento di business sul territorio e ritengo anche che un Paese saggio troverà le formule per valorizzare al meglio le sue eccellenze, Atm è una di queste».
Era ora, è il commento del consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale «che Atm investisse sul rinnovo dei mezzi e
sull'elettrico. Nei cinque anni del sindaco Giuliano Pisapia e di Rota e fino ad oggi si é preferito fare utili (e pagarci il 50 per cento di tasse) e così abbiamo un parco mezzi inquinante e con età media di dieci anni».
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