Paola FucilieriNessuno lo dice. Mai. Perché non si dice. C'è da sempre un tacito accordo tra le forze dell'ordine e le istituzioni milanesi per non amplificare il terrore in gente ormai terrorizzata da immagini di morte così vicine dall'aver già spinto ieri, a poche ore dagli attentati di Bruxelles, qualche turista a cancellare il previsto viaggio a Milano per Pasqua nel timore che la nostra città sia la prossima tappa dei terroristi dell'Isis che hanno già fatto sapere, bontà loro, di voler «bissare» a breve.Nessuno nega la gravità dell'evidenza, ci mancherebbe. Tuttavia è altrettanto vero che quel nessuno si sognerebbe nemmeno sotto tortura di spiegare nei dettagli a noi comuni mortali quali e quanti uomini sono stati dislocati per proteggere quello che, in queste ore, viene considerato il cosiddetto obiettivo maggiormente sensibile: la metropolitana milanese. Dove i controlli sono stati subito raddoppiati e forse anche qualcosa di più. Fonti della comunità islamica milanese escluderebbero infatti in maniera decisa, almeno per ora, un attentato a Milano, ma hanno consigliato agli investigatori di non tralasciare nulla per quel che riguarda i controlli. «Expo 2015 in questo senso ci ha insegnato molto» spiegano gli inquirenti che hanno messo a punto sistemi di allarme e pre allarme già per l'Esposizione universale. I controlli dei biglietti in entrata e in uscita in metrò costituiscono già un filtro che impone comunque un blocco, un rallentamento del passeggero. Atm ha fatto sapere ieri che il presidente Bruno Rota d'ora in poi muoverà per Milano solo ed esclusivamente in metrò per lanciare un messaggio di sicurezza e non diffondere il panico. Basterà? Prima la Francia. Una, due, tre volte. Nella redazione di Charlie Hebdo il 7 gennaio dell'anno scorso; a giugno un uomo decapitato e due feriti a Lione, quindi, tutto in una notte, il 13 novembre scorso, ancora la ville lumière, con la strage nei locali, nei ristoranti, il previsto attentato allo stadio non realizzatosi per un soffio. Ora a Bruxelles, cuore dell'Europa unita, nello scalo aeroportuale Zaventemtra e un'altra esplosione tra le stazioni del metrò Maelbeek e Schuman, a due passi dal palazzo della Commissione Ue. È naturale, umano, che le persone si chiedano quale sarà il prossimo obiettivo dei fanatici del Califfato; è spontaneo domandarsi «perché non potremmo essere noi?».Basti pensare che ieri, nell'immediatezza degli attentati belgi, a Milano le misure di sicurezza erano già state rafforzate in maniera consistente in stazione Centrale e in tutto il centro storico, Scala compresa (con uomini schierati e armati) e naturalmente negli aeroporti, a Linate, a Malpensa, ma anche a Orio al Serio e al «Catullo» di Verona. Dagli scali milanesi, dopo il grave attentato che ha colpito Zaventemtra, sono stati cancellati in tutto 17 voli. Nel dettaglio da Malpensa sono stati 8 i voli soppressi (4 in partenza e 4 in arrivo), mentre da Linate sono 9 i voli cancellati (4 in partenza e 5 in arrivo).
E al momento non è ancora dato a sapere quando potranno riprendere i voli da e verso la capitale belga.Tra Pasqua e il giorno dell'Angelo sotto scorta «particolare» anche il Duomo e il Cenacolo Vinciano a Santa Maria Della Grazie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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