Cristina Bassi
Ancora una tragedia sui binari dell'hinterland. Ieri un ragazzo di circa trent'anni è stato travolto da un treno poco lontano dalla stazione ferroviaria di San Donato. Sarebbe morto sul colpo. In meno di un mese è la sesta persona uccisa da un convoglio nella zona di Milano.
L'incidente di ieri è accaduto poco dopo le 12.30. Da una prima ricostruzione, l'uomo stava attraversando i binari accanto alla stazione e non si sarebbe accorto dell'arrivo del regionale Mantova-Milano. A causa dell'impatto il corpo è stato sbalzato sul binario parallelo dell'Alta velocità Bologna-Milano. In soccorso è intervenuto il 118, con un medico rianimatore, che però ha solamente potuto dichiarare la morte del giovane. Il personale della Polfer ha aiutato i passeggeri del regionale (partito da Mantova alle 10.55) a scendere dalle carrozze e a raggiungere la vicina stazione. Ci sono stati disagi per la circolazione ferroviaria, anche sulle altre linee. Ritardi e cancellazioni per i convogli diretti a Lodi e Saronno. Ieri la Polfer, cui sono affidati gli accertamenti, non ha comunicato l'identità della vittima. Sulle cause della sua morte restano aperte altre ipotesi oltre a quella dell'incidente.
La serie maledetta di vittime dei binari è cominciata la sera del 13 aprile, quando un 19enne è rimasto ucciso sotto un treno alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni. Il ragazzo, Svyatoslav Naryshev detto «Slav», italiano nato in Russia, stava realizzando un graffito insieme a un amico rimasto anche lui ferito. Il 21 aprile è toccato a Lisa Di Grisolo, 19 anni, modella e studentessa aspirante stilista. La mattina presto stava andando a scuola, al Caterina da Siena, l'istituto professionale per la grafica pubblicitaria e la moda. Ha attraversato i binari alla stazione di Milano Certosa, non lontano da casa sua, invece di usare il sottopassaggio. Come spesso accadeva, aveva le cuffiette nelle orecchie e ascoltava la musica. Non si è accorta dell'arrivo del Frecciarossa Torino-Napoli che l'ha uccisa sul colpo.
Poi la giornata nera del 24 aprile, con tre morti in poche ore. Su due c'è l'ombra del suicidio. Nel terzo caso si è trattato quasi certamente di un'altra fatalità. Quella che alle 10 del mattino ha stroncato la vita di Santiago Galindo, 22 anni, investito dalla metropolitana nella stazione di Rogoredo. Viveva a San Donato, aveva trascorso il sabato sera in discoteca con gli amici. Festeggiava il nuovo lavoro come commesso da Zara, un modo per mantenersi agli studi universitari, e non aveva alcun motivo per suicidarsi. Un addetto dell'Atm lo aveva notato che barcollava sulla banchina, pericolosamente vicino al limite dei binari. Ma non ha fatto in tempo a dare l'allarme. In un istante Santiago è caduto e il convoglio l'ha investito. Da chiarire se fosse sotto l'effetto di qualche sostanza o abbia avuto un malore. Un'ora e mezzo dopo, alla stazione di Lecco, un 29enne è finito sotto un convoglio regionale.
Sarebbe stato visto mentre si buttava all'arrivo del treno. Nel pomeriggio della stessa domenica infine, intorno alle 16, ha scelto la stessa drammatica strada un anziano. Anche lui si sarebbe gettato di proposito, anche lui ucciso alla stazione di Milano Certosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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