Autonomia, Sala si pente: "Penalizza la nostra città"

Teme i maggiori poteri della Regione: «Già abbiamo troppi vincoli statali»

Autonomia, Sala si pente: "Penalizza la nostra città"

Sceglie il palcoscenico di Repubblica il sindaco Sala per esprimere la sua nuova posizione sull'autonomia. Se, infatti all'epoca del referendum, il 22 ottobre 2017, aveva dichiarato di aver votato, e di essersi espresso a favore dell'autonomia, ora dichiara di aver cambiato idea. Un'idea di cui deve aver cercato di convincere il premier Giuseppe Conte tre giorni fa a colloquio privato: «Abbiamo parlato della posizione milanese dell'autonomia regionale» aveva detto a margine per sottolineare quel primato della città rispetto ad altri capoluoghi. Milano che da sola produce il 10 per cento del Pil si è trovata di fronte a due realtà che forse nel 2017 non aveva messo in conto: una Manovra, a detta anche dell'assessore comunale al Bilancio Roberto Tasca, giocata tutta a favore delle regioni e dei piccoli comuni e penalizzante per quelli i grandi. «Il mio timore - ha detto ieri Sala - ed è anche per questo che sento molti sindaci vicini a me, è che alla fine ci rimettano un'altra volta i Comuni, che sono oggettivamente già molto penalizzati anche da questa finanziaria».

Aspetto che il sindaco ha fatto valere anche in sede di direttivo Anci. E nelle ultime settimane in tema di trasporti locale, o meglio all'interno dell'Agenzia di bacino metropolitana che gli lega le mani. «Il nostro paese rischia di perdersi in una condizione in cui il sindaco della città che produce il 10 per cento del Pil deve chiedere il permesso a mamma Regione per aumentare il biglietto di 50 centesimi».

Come è noto, qualora dovesse aumentare il biglietto di Atm senza il via libera delle Regione rischierebbe un esposto alla Corte dei Conti. «A Milano mugugniamo per i vincoli statali figuriamoci se dovessimo sopportare un ulteriore carico con quelli regionali» scriveva ieri.

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