«Avanti Milano», ma il Pd allontana le primarie

Chiara CampoQuando neanche i segretari di partito possono escludere con granitica certezza i rumors, forse c'è del vero. E la confusione - si parla del tema primarie nel centrosinistra - è ancora massima. Il Corriere della Sera ieri parlava di pressing dal Pd romano (leggi: il segretario Matteo Renzi) per spostare ancora una volta la data delle consultazioni, dal 7 febbraio al mese di marzo. Proprio ieri mattina si è tenuta il vertice della coalizione per fissare una buona volta le regole, ma di fronte all'incertezza, è andata in scena la solita farsa. La decisione sul voto in due giornate, proposto dai renziani, è stata rinviata a una valutazione del comitato organizzativo. E I partiti hanno già dei nomi ma eleggeranno formeranno la squadra solo «la prossima settimana». Critica sulla doppia giornata la coordinatrice di Sel Anita Pirovano, «dobbiamo tenere insieme rigore, trasparenza e massima partecipazione. L'altra volta ci furono 120 gazebo, questa volta potremmo aumentare i punti e il numero di ore. Più complicato controllare le urne di notte». Sull'ipotesi di uno slittamento avverte il Pd: «Questo non è il Monopoli in cui si riparte dal via. Si cammina domandando, ma non riproponendo discussioni già superate dalla politica». Non conferma e non smentisce però il segretario dem Pietro Bussolati: «Qui oggi non ne abbiamo parlato. Andiamo avanti sulla base delle decisioni prese fino ad oggi. D'alta parte non è l'unico rumor della giornata». E infatti a un'ora dal vertice, Radio Popolare ha rilanciato la voce di un possibile ripensamento di Giuliano Pisapia per salvare il «modello arancione», al collasso. Se il commissario Expo Giuseppe Sala scenderà in campo (ipotesi che parecchi a sinistra stanno dando in ribasso, forse a fronte di sondaggi non eclatanti sul suo appeal) Sel potrebbe sfilarsi dalle primarie, e mezzo Pd - quello spostato più a sinistra - fa già campagna per l'assessore Pierfrancesco Majorino. Lo staff del sindaco smentisce la ricostruzione di Radio Pop. La Pirovano ammette, «non ci conto, ma noi di Sel abbiamo sempre considerato questa la condizione per cui le primarie sarebbero superflue». Anche se il capogruppo Mirko Mazzali, accanito tifoso della Fiorentina, azzarda: «Pisapia bis? É più facile che io diventi capo Ultras della Juventus».Se politicamente non sa che pesci pigliare, il Pd ha servito invece ieri al Museo dei Navigli una cena da 100 euro per 520 militanti a finanziamento del partito. Durante la serata ha presentato il logo «Avanti Milano» e le illustrazioni della campagna 2016.

Il grafico Filippo «Folp» Anglano ha alternato il giallo Milano e il nero su 10 «cartoline» che ricordano sui vari temi (dal Bilancio allo sport all'accoglienza) le cose fatte in 5 anni. E l'invito ad andare «Avanti». Con o senza Pisapia, appunto. Un concetto che sembra duro a morire.

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