L’unità d’Italia e la passione per il tricolore tornano a dividere la Lombardia. La Lega e un gruppo di consiglieri del Pdl al Pirellone hanno presentato due differenti progetti per la bandiera regionale, di cui si parla dagli anni Settanta ma che non è mai stata istituita. Il Carroccio punta a uno stendardo che unisca la Rosa camuna, attuale simbolo della Regione, alla Croce di San Giorgio, ovvero la croce rossa su fondo bianco che è il simbolo della battaglia di Legnano.
Ma il Popolo della Libertà non è d’accordo: vuole che il verde, bianco e rosso entrino nel simbolo. E ha depositato un progetto di legge sulla nuova bandiera che andrà a cozzare con quello della Lega: accanto alla ormai tradizionale Rosa camuna, che con il nuovo design sarebbe profilata d’argento, è previsto un nastro tricolore all’innesto del puntale sull’asta. La Rosa camuna, disegnata nel 1975 da Pino Tovaglia, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Bruno Munari, è già sul gonfalone della Regione, in questa versione sormontata anche dal Carroccio.
«Dotiamoci di una bandiera che già il mondo conosce. È questo lo spirito della nostra iniziativa, dove non c’è contrapposizione, ma un senso di continuità e aggregazione all’insegna dell’identità lombarda» spiega il vicepresidente del Pdl, Roberto Alboni, primo firmatario del progetto. E il tricolore? «La sua presenza è prevista dall’araldica regionale. Non è una provocazione, ma un obbligo di legge per le Regioni». Il progetto ha già raccolto un gruppo di firmatari: con Alboni, Giorgio Pozzi, Stefano Carugo, Vittorio Pesato, Rienzo Azzi, Mauro Parolini, Gianluca Rinaldin, Doriano Riparbelli, Giorgio Puricelli, Vanni Ligasacchi, Nicole Minetti, Margherita Peroni. E altri si preparano ad aggiungersi.
Nel dettaglio, la bandiera proposta «è formata da un drappo di forma rettangolare costituito, al pari dello stemma, di una croce curvilinea argentea in campo verde posta al centro ed inclinata in senso orario. La dimensione della bandiera è di centimetri centocinquanta per cento e la croce curvilinea ha dimensioni pari a tre quinti dell'altezza della bandiera. All'innesto del puntale sull'asta della bandiera è annodato un nastro con i colori della bandiera nazionale».
Un anno fa era partito l’iter del progetto della Lega, che ha come primo firmatario Renzo Bossi. Il testo richiede che la Lombardia adotti come sua bandiera la croce di San Giorgio, «che tradizione vuole si trovasse sul pennone del Carroccio nella battaglia di Legnano nel XII secolo». Il capogruppo lumbard, Stefano Galli, insiste: «Non ne abbiamo parlato, ma comunque noi abbiamo la nostra proposta. Non siamo preoccupati di quello che fanno. Anzi, dico che sono loro che devono preoccuparsi di quello che facciamo noi...».
È proprio il riferimento a Legnano a non convincere Alboni: «La storia del nostro territorio non è omogenea ed è preferibile fare riferimento a uno stemma noto a tutti». Lo scontro sulla bandiera si lega anche alla festa della Regione, la cui data orientativa era stata fissata il 29 maggio, anniversario della battaglia di Legnano del 1176. Ma il comitato tecnico-scientifico che si è insediato per definire nei dettagli la ricorrenza non ha trovato un accordo. Così, i confini del dibattito rischiano di allargarsi ulteriormente.
Il dibattito non piace all’opposizione. «Una disputa tra marziani, decisamente poco appassionante» dice Gianmarco Quadrini, capogruppo dell’Udc al Pirellone. E ancora: «Basta vedere le code fuori dalle mense per relegare questa polemica all’ultimo posto dell’agenda politica lombarda». Critico anche il Pd. Il consigliere Fabrizio Santantonio protesta: «La questione della bandiera regionale non interessa davvero a nessuno se non a chi la agita per motivi identitari, politici e propagandistici».
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