Gli esperti di tossicodipendenze lo dicono da anni. «L'eroina tornerà in modo molto forte sul mercato - ha sempre sostenuto Riccardo Gatti, Ats Milano - a prezzi bassi per conquistare nuove fasce di mercato tra i giovanissimi. E avrà un basso principio attivo per fidelizzare i clienti e mantenerli nel tempo». Così è stato, solo con qualche anno di ritardo rispetto ai tempi immaginati «a causa della crisi» che ha rallentato i consumi. Ora però ci siamo e, a grandi passi, anche Milano si sta avvicinando ai ritmi di vendita statunitensi. Con strategie di marketing consolidate e che puntano ad allargare la cerchia dei consumatori. «Nei prossimi anni non verrà aumentato il dosaggio - sostiene Gatti - per evitare casi di overdose che spaventano la gente e scoraggiano i nuovi clienti. Poi a poco a poco aumenteranno dosaggi e prezzi. Se parlassimo di grande distribuzione, potremmo dire che ora siamo nella fase sottocosto». Cercando di immaginare il futuro, il mercato internazionale dell'eroina punta anche a un'altra fascia di clienti: i dipendenti fa farmaci. Il fenomeno è già scoppiato in America e presto potrebbe presentare i primi sintomi anche qui.
«Il vero guaio - sostiene il responsabile delle dipendente dell'Ats - è che a livello sociale l'eroina non è più percepita come un'emergenza. Non come ai tempi delle panchine. Invece il mercato è ripartito già da un pezzo».MaS
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