«Basta amministratori di condominio: serve un politico con una bella squadra»

Nel 2012 il suo nome finì sul registro degli indagati per tangenti e rassegnò le dimissioni da presidente del Consiglio regionale, senza aspettare - come la maggior parte dei politici - l'esito del processo. Anche se due anni dopo il pm ha chiesto di archiviare il caso. Ieri Davide Boni è stato eletto segretario provinciale della Lega.

Boni, è tornato?

«Diciamo pure che per il mio movimento ci sono sempre stato, ho sempre partecipato alle attività del partito come militante e l'anno scorso sono stato commissario politico a Mantova. Ora torno a Milano per dare supporto organizzativo alla campagna per le Comunali. Il segretario provinciale ha un ruolo più operativo che politico e mi piace, Stefano Bolognini sarà il mio vice».

Non si candiderà nella lista del Carroccio quindi?

«Assolutamente no, il mio impegno istituzionale è finito il marzo 2012 e oggi è fuori dai miei pensieri, in futuro ci penseremo».

Matteo Salvini nega, ma il suo nome continua ad essere in pole position per Palazzo Marino. Dovrebbe correre?

«Quando hai un giocatore di grande portata in squadra, come Salvini che è un top player, lo faresti giocare in tutti i ruoli. Ovviamente mi piacerebbe ma è il mio pensiero personale. Il segretario federale è ad un livello politico più alto e le decisioni non posso certo prenderle io. E poi, prima facciamo emergere programma e idee, poi salterà fuori il nome».

In queste ore tiene banco anche il modello del sindaco-manager, forse lavorerebbe meglio di un politico per una grande città come Milano?

«Anche qui parlo a titolo personale, Milano è la capitale economica del Paese e il suo sindaco ha una rilevanza molto politica, piu che fare l'“amministratore di condominio“ ha un'aspirazione europea, se non mondiale dopo Expo. Quindi deve essere un buon politico, con una bella squadra. Con 25 anni di Lega alle spalle, 19 dei quali passati all'interno delle amministrazioni, qualche pensiero me lo sono fatto».

Per vincere dovrete allearvi con Ncd?

«Sono molto ligio al partito e in questo caso sposo con piacere l'idea del segretario.

Se al tavolo c'è il partito di Alfano facciamo fatica a sostenere una cosa a Roma e un'altra a Milano, e non può passare la logica che per vincere bisogna radunare tutti, a tutti i costi. Poi si deve anche governare insieme».

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