«Basta fumo a San Siro? Lo proposi nel 2005, è ora di passare ai fatti»

La mozione dell'ex consigliere Fi e cardiologo fu votata dall'aula in maniera trasversale

Marta Bravi

Stefano Carugo, docente di malattie dell'apparato cardio circolatorio, referente lombardo della Società Italiana di Cardiologia e direttore del dipartimento cardio respiratorio dell'Ospedale San Paolo, cosa ne pensa della decisione del sindaco Sala di vietare il fumo sugli spalti?

«Sono assolutamente a favore. Non solo, sono stato il primo a proporre il divieto di fumo a San Siro come consigliere comunale di Forza Italia con una mozione nel 2005. Il documento venne approvato trasversalmente».

Allora il divieto esiste già...

«Non esattamente nel senso che vige solo in alcuni settori, ma senza che sia stato apposto un cartello o che ci sia qualcuno che controlli. Se mi ricordo bene il Milan era contrario al divieto, l'Inter a favore. Il compromesso trovato fu quello di vietare il fumo solo al primo anello in alcuni settori».

Venne mai fatto rispettare?

«Non esattamente».

La mozione venne riproposta da Alan Rizzi (Fi) sotto la giunta Moratti...

«Anche in quel caso non se ne fece nulla. Il merito di quelle mozioni fu di porre il tema del fumo negli stadi, cosa che nel resto del mondo, a partire dai paesi anglosassoni, nel frattempo è stata fatta. Venni anche intervistato dalla Bbc quando proposi la mozione».

Cosa manca?

«Bisognerebbe attuare il divieto che appunto in parte esiste già sulla carta»

Come farlo rispettare?

«Beh allo stadio ci sono le telecamere, che potrebbero fungere da deterrente. Credo che potrebbero essere utili anche dei cartelli, per far riflettere la gente su ciò che sta facendo. Quanto meno, mi viene da dire, un tifoso ci penserà due volte prima di accendersi la sigaretta».

Non basta sapere che il fumo fa male per smettere?

«Da cardiologo lo dico sempre: se si smette presto, si riescono a recuperare tutte le funzionalità. Ma non c'è ancora una cultura sufficientemente approfondita e diffusa perchè la gente capisca davvero che il fumo è il principale fattore di ictus e infarto. A San Siro vanno tanti giovani, il divieto di fumo potrebbe essere un incentivo a smettere».

Il sindaco Sala vuole vietare le sigarette anche alle fermate dei mezzi Atm di superficie.

«Ben vengano i divieti. Il sindaco ha lanciato un sasso nello stagno: ora non dico che dobbiamo arrivare ai livelli degli Usa, dove si viene guardati male se si accende una sigaretta per strada, ma certamente li è stata diffusa una cultura antifumo 40 anni fa».

Il fumo passivo, all'aperto, fa così male?

«Sì, fa gli stessi danni del fumo. A maggior ragione quando si è stretti come sardine come allo stadio o alla fermata di un tram. Da cardiologo conosco i rischi per la salute che il fumo provoca, così come i costi di un ricovero che si aggirano sui mille euro al giorno o di un intervento per infarto (10mila euro) del costo per la collettività».

Forse bisognerebbe partire dall'educazione nelle scuole, visto

che i ragazzi cominciano a fumare presto...

«A 13 anni, certamente su questo il Comune potrebbe fare molto. Noi facciamo corsi di rianimazione nelle scuole, ma bisognerebbe accompagnarli con una campagna contro il tabacco».

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