Alberto Giannoni
Spaccio, risse, degrado. Strade usate come latrine a cielo aperto. Inquilini abusivi nelle case, discariche abusive nelle strade. E - beffa oltre al danno - multe per la scorretta raccolta differenziata: causate dagli abusivi e addebitate agli altri, i residenti della Bovisa. Delusi, sfiduciati, esasperati dal degrado. La cosa che più li ha fatti arrabbiare è l'accusa di essere «di destra». Come se la loro protesta fosse politica. Invece sono cittadini senza «etichette» quelli che hanno occupato l'altra sera il Consiglio di zona 9 per denunciare il degrado di via Tartini e delle strade vicine. Cittadini a cui in questo momento importa ben poco l'ideologia. E ancor meno l'etnia di chi frequenta il quartiere.
E non è stato certo un fulmine a ciel sereno lo scompiglio dell'altra sera, tant'è vero che Forza Italia con il suo capogruppo Alessandro Fede Pellone aveva già scritto una mozione su sicurezza e degrado, chiedendo un'audizione dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli.
Erano più di 50 i cittadini che si sono presentati giovedì sera in aula e la loro idea iniziale non era neanche quella di bloccare i lavori dell'aula. Stavano solo esercitando un diritto previsto: gli interventi «dal pubblico» a inizio seduta. Secondo quanto riferiscono dall'opposizione è stata la risposta dei consiglieri di maggioranza a farli arrabbiare, e in particolare qualcuno che ha tirato in ballo chissà quale frangia di destra. In realtà un consigliere della maggioranza a denti stretti ha dovuto ammettere: «Sono anche nostri elettori». E loro, irritati oltre che esasperati, hanno interrotto i lavori e annunciato che non se ne sarebbero andati senza una risposta. Sono partiti i mediatori. E le telefonate dirette a Granelli, che prima ha promesso un incontro a Palazzo Marino - cosa che non ha soddisfatto nessuno - poi un'assemblea nella sede del Consiglio di zona.
«Non è certo un problema di idee politiche - spiega Fede Pellone - questi cittadini sono stanchi di schiamazzi, risse, sporcizia, minacce. E anche di pagare un'Amsa più cara, perché Amsa interviene, come le forze dell'ordine. Ma questi interventi, va detto, hanno un costo e comunque non bastano. Ciò che serve è la prevenzione. La dissuasione. Questi cittadini vogliono la videosorveglianza e hanno ragione. La zona è impotenti - altro fallimento della sinistra - deve intervenire il Comune». L'assessore provinciale Marzio Ferrario, consigliere di zona, ha chiesto e ottenuto col presidente Guido Podestà che l'emergenza Bovisa sia discussa nel prossimo comitato per l'ordine e la sicurezza.
«Questi cittadini - ha detto - hanno aspettato. Ma io sottolineo che in zona 9 la commissione sicurezza non è mai stata neanche istituita. Questa gente ha diritto a vivibilità e dignità. E Milano non può presentarsi così ai milioni di visitatori di Expo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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