Cronaca locale

A Bergamo arriva l'esercito e bonifica le case di riposo

Il ministro invia specialisti dell'Unità batteriologica per sanificare 65 Rsa, caserme ed edifici pubblici

Paola Fucilieri

«L'accoglienza della gente nei paesi dove arriviamo per sanificare le strutture è un momento magico, difficile da spiegare. Perché ti stringe il cuore per l'emozione e al tempo stesso ti dà la carica, facendoti credere ancora di più nel lavoro che stai facendo. Applausi fragorosi, lenzuoli alle finestre con la scritta W l'esercito, l'inno di Mameli sparato dai megafoni e tanti grazie...Anche se fosse solo per questo, non si può non credere che non ne usciremo».

Ha 42 anni e origini salentine Dario De Masi, il tenente colonnello alla guida della «meglio gioventù» dei nostri giorni di contagio, una cinquantina di uomini e donne inviati dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e che appartengono al Settimo Reggimento «Cremona», ovvero l'unità specialistica dell'esercito italiano Cbrn (chimica, biologica, radiologica nucleare) di stanza a Civitavecchia e che in questi giorni in provincia di Bergamo ha sanificato oltre 60 Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) e adesso si sta occupando di altre quaranta strutture pubbliche tra cui quindici caserme dei carabinieri.

«In realtà da soli facciamo ben poco. Si tratta di un lavoro di grande cooperazione che coinvolge tutti gli operatori della zona come un unico team con uno scopo comune: portarci fuori dall'emergenza - ammette De Masi -. Appena arrivati qui abbiamo preso contatti con l'Associazione nazionale alpini, con la protezione civile e con i responsabili della dirigenza delle aziende a tutela della salute della provincia di Bergamo. È con loro che mettiamo a punto i programmi di sanificazione. Poi ogni mattina, scortati dai carabinieri, partiamo per sanificare tre strutture divisi in tre colonne, tre squadre, composte da circa 15 militari ciascuna. Avvertiti del nostro intervento (la sera prima facciamo sempre un sopralluogo) nelle Rsa hanno già spostato tutti gli anziani e così ci permettono di portare a termine il nostro lavoro».

I lavori del dal Settimo Reggimento «Cremona» sono iniziati il 27 marzo nel comune di Alzano Lombardo che, insieme a Nembro, è considerato il centro del focolaio bergamasco.

«Siamo stati in strutture di tutti i tipi, semplici o su più piani, che accoglievano da 60 fino a 200 ospiti e mi sono sembrate tutte accoglienti e molto ben tenute- insiste De Masi -. La sanificazione si svolge nei locali dove gli anziani vivono insieme, cioè le parti comuni, ma anche nelle loro camere da letto e nelle cappelle. Utilizziamo ipoclorito di sodio (candeggina), disinfettanti come alcool e perossido d'idrogeno (acqua ossigenata) all'interno di apparecchiature di grande capacità in grado di bonificare e garantire la contaminazione anche di grandi superfici. Gli anziani? Ci guardano negli occhi ed è come se ci penetrassero fino a trafiggerci il cuore, ci chiedono di fare le foto...

Forse non immaginano neanche che il nostro vero supporto sono proprio loro».

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