Berlusconi ora scende in campo per risolvere il rebus Lombardia

Il segretario del Pdl Angelino Alfano è «favorevole alle primarie anche in Lombardia». Certo «perché ci siano - ha aggiunto - è bene che ci sia una coalizione e che vi siano candidati. Tutto questo lo decideremo la prossima settimana». Parole pronunciate ieri a Milano dove è arrivato per partecipare alla manifestazione degli ex an «Sempre con gli italiani, mai con la sinistra», organizzata da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri. E, parlando di candidati, Alfano ha sottolineato che «ci sono candidati brillanti e quindi le scelte dovranno essere compiute tra soggetti che meritano grande fiducia».
Di certo c'è che oggi potrebbe essere una giornata decisiva. In programma, se pur non confermato, l'incontro ad Arcore del coordinatore Mario Mantovani con Silvio Berlusconi e a seguire un vertice con Ignazio la Russa e gli altri colonnelli. «Abbiamo grandissima stima per Gabriele Albertini - ha spiegato ieri Alfano - è stato un grande sindaco ed è un parlamentare europeo iscritto al nostro gruppo, una persona degna della massima fiducia». Contrario Mantovani, perché «Albertini sputa nel piatto dove ha mangiato. Vuole stracciare la tessera de Pdl, ma gli è servita per farsi eleggere al parlamento europeo e per altri incarichi. Andare separati dalla Lega è sbagliato». Perché è ormai chiaro che il disegno di Berlusconi per nulla intenzionato a buttare a mare l'alleanza con il Carroccio, ha ormai aggregato l'intero centrodestra. Pronto a convergere sull'accordo con la Lega e sul nome di Albertini, considerato persona competente e di specchiata moralità, ma tutt'altro che intenzionato a scendere a patti. Niente alleanza con la Lega, considerata dall'ex sindaco un partito colpevolmente antieuropeista e nessuna disponibilità a partecipare a primarie del centrodestra contro Roberto Maroni. «I dati - le sue parole ieri a Verona - dal debito pubblico alla disoccupazione al crollo del Pil, dicono che Monti ha fallito. E prima va a casa meglio è». E, per tenere alta la tensione e alzare il prezzo della trattativa, ha ripetuto che il candidato in Lombardia deve essere un uomo della Lega, per replicare il modello-Verona di Flavio Tosi. Con il segretario Matteo Salvini che lavora alla composizione delle liste civiche «senza leghisti» che si aggiungeranno a quella «Maroni presidente».
Giornata di lavoro anche per Albertini che ieri ha avuto diversi appuntamenti a Roma approfittando del viaggio fatto per partecipare alla convention «Verso la Terza repubblica» organizzata da Luca Cordero di Montezemolo. Per lui nessun discorso ufficiale, ma una significativa presenza nelle prime file.

E, di ritorno da Roma, accompagnato dall'europarlamentare Mario Mauro, una visita alla cena organizzata da La Russa e Gasparri. Per il governatore Roberto Formigoni si può «vincere, ma bisogna scegliere il candidato che prenda qualche voto in più fuori dal centrodestra. Questo candidato per ora è uno solo, si chiama Albertini».

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