Cronaca locale

Bertolaso: "Ora in Lombardia 33mila vaccinati al giorno"

Il piano prevede di arrivare ad aprile a 130mila dosi. Un "vax manager" per raggiungere disabili e fragili

Bertolaso: "Ora in Lombardia 33mila vaccinati al giorno"

La Lombardia sdogana il siero AstraZeneca anche per gli over 80. Ad annunciarlo il consulente della campagna vaccinale della Regione Lombardia, Guido Bertolaso: «Ho parlato stamattina con il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, e abbiamo condiviso l'assoluta opportunità e possibilità di vaccinare con AstraZeneca gli over 80». Il riferimento è alla circolare del Ministero della Salute dell'8 marzo che autorizza la somministrazione dei siero per i soggetti over 65. Obiettivo: spingere ulteriormente la campagna vaccinale over 80 e mantenere la scadenza (promessa) dell'11 aprile per somministrare almeno una dose ai nonni. «Credo che potremo incrementare ancora di più la tempistica delle vaccinazioni sugli over 80», ha concluso Bertolaso. Ai cittadini non verrà comunicato con quale vaccino saranno immunizzati: nella ricevuta comparirà, infatti, solo il principio attivo e non il nome commerciale del farmaco.

Il direttore generale Welfare Giovanni Pavesi, intervenuto in commissione regionale Sanità, ha fatto il punto sul piano per gli anziani, rivendicando la bontà del lavoro svolto: «Siamo oltre il 50% degli over 80, considerando solo chi ha aderito alla campagna pari a circa 600mila persone, cui aggiungiamo gli ospiti delle Rsa. Non sto dicendo che siamo bravi o meno, sono numeri assolutamente lineari. In questo momento abbiamo giacenze di Pfizer inferiori al 10%. Con quello che avevamo, abbiamo fatto quello che si poteva».

Il tema delle scorte e della scarsa affidabilità dell'arrivo delle nuove dosi è la costante di questa campagna: questa settimana si vaccina «a un ritmo di 32mila-33mila persone al giorno, soprattutto gli over 80, i più fragili e gli insegnanti», ma «per Pfizer le scorte sono praticamente esaurite - spiega Bertolaso -. Così, nonostante i nuovi arrivi sappiamo che prima di Pasqua probabilmente le finiremo di nuovo». Il piano prevede di arrivare a fine mese a somministrare oltre 50mila iniezioni al giorno, l'11 aprile 90mila e, alla fine di aprile, a 130mila.

Scarsità di fiale che interessa non solo gli anziani, ma anche i fragili e i disabili ricoverati nelle strutture, come ricorda Alessandra Locatelli, assessore regionale a Famiglia e Disabilità: «Nelle strutture residenziali e semi residenziali sono state somministrate 105.600 dosi, siamo a buon punto, ma c'è una gravissima carenza di vaccini Pfizer».

Dal 6 aprile si partirà con la profilassi i cittadini più vulnerabili: «Le persone - spiega l'assessore al Welfare Letizia Moratti - verranno contattate telefonicamente direttamente dal personale incaricato e, in caso di mancata risposta, si provvederà all'invio di un Sms». Per i casi di persone non presenti negli elenchi a disposizione delle Ats o dell'Inps, ci si potrà rivolgere al medico di medicina generale. «Su ogni territorio è prevista l'individuazione di un referente vaccinale per le persone più vulnerabili, ovvero un Vax manager, e di almeno una struttura con spazi adeguati per i casi più complessi. Inoltre - spiega l'assessore saranno garantiti percorsi su misura, dando la possibilità, in fase di prenotazione, di indicare due caregiver da vaccinare per le persone con gravissima non autosufficienza. Per i minori si potranno vaccinare i loro genitori e le persone che stabilmente li assistono».

Intanto la situazione in Lombardia non accenna a migliorare, tanto che ieri il direttore Pavesi ha definito come altamente improbabile il passaggio in fascia arancione auspicato per domani: «Siamo in zona rossa fino a Pasqua, in questo momento abbiamo una stabilità dell'Rt, ma non abbiamo elementi per poter dire che torniamo indietro». Nelle ultime 24 ore si sono registrati 4.282 nuovi casi di cui 1.062 nel Milanese, di cui 401 in città, con un tasso di positività del 7,1 per cento e 110 morti, che portano a quota 30.085 i decessi dall'inizio della pandemia. In salita anche i ricoveri in terapia intensiva (+9) che portano a 845 i letti occupati, mentre i degenti negli altri reparti ammontano a 7.

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