Chiara Campo
Nove in corsa per la poltrona da sindaco e 785 per un posto in Consiglio. Ieri alle 12 è scattato il time out per depositare nomi e simboli per partecipare alla sfida per il Comune e sulla scheda-lenzuolo ci saranno 17 liste. Potevano essere 18, il team di Beppe Sala ha tentato fino all'ultimo minuto di raccogliere le mille firme necessarie per allargare la coalizione di centrosinistra a una quinta lista dei «Moderati», ma il progetto è naufragato. E in 13 avevano annunciato di puntare al dopo-Pisapia, ma alla fine la partita per governare Milano fino al 2021 sarà a nove: in campo Beppe Sala sostenuto da Pd, Sinistra x Milano, Idv e lista civica «Noi, Milano», il candidato del centrodestra Stefano Parisi con 6 liste di supporto (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Milano Popolare, la civica «Io corro per Milano» e Partito Pensionati). Si presentano con una sola lista a testa gli altre sette in pista: Gianluca Corrado (Movimento 5 Stelle), Basilio Rizzo (Milano in Comune), Marco Cappato (Radicali), Nicolò Mardegan (NoixMIlano), Natale Azzarertto (Partito Comunista dei Lavoratori), Luigi Santambrogio (Alternativa Municipale) e ieri è riuscita a consegnare le firme anche la consigliere regionale Maria Teresa Baldini (Fuxia People), unica donna e orgogliosa di avere una lista «con 23 donne, ma abbiamo salvaguardato la £quota azzurra, ci sono anche 10 uomini». Hanno rinunciato invece Tiziano Tussi del Partito Comunista, l'ex preside del Parini Carlo Arrigo Pedretti, Marco Cozzi che si era presentato con l'Udc ma da ieri ha assicurato il supporto esterno a Parisi e Massimo Emanuelli che invece ieri era già al fianco di Sala alla kermesse organizzata al parco Sempione. Ora tutte le liste sono in mano alla commissione elettorale circoscrizionale che deve effettuare un secondo controllo sulle firme, già ricusata quella del progetto civico «Novissima con Patti» che si era presentata solo per guidare il Municipio 9 con Emanuele Patti, ex presidente dell'Arci. Valuterà se fare ricorso per rientrare.
In corsa tanti big, ex e figli o mogli di. Capolista della Lega com è noto è il segretario Matteo Salvini, anche ieri attivo a volantinare di persone al mercato di via Osoppo. Ma spuntano anche Giuseppe Babbini «detto Pino», storico autista di Bossi, e quello di Salvini Aurelio Locatelli, il fondatore del think tanh «Il Talebano» Vincenzo Sofo che ha già sollevato polemiche di sinistra e associazioni gay per lo spot: «Prima chi fa figli, togliere il monopolio delle politiche sociali alla lobby Lgbt». Nella squadra di Fi, il 30% dei nomi viene dalla politica e il 70 dalla società civile. In campo l'ex attaccante del Milan Daniele Massaro. Capolista l'ex ministro Mariastella Gelmini, tra i nomi il direttore del settimanale ciellino Luigi Amicone, il nutrizionista Michele Carruba, il pensionato di Vaprio D'Adda Francesco Sicignano che sparò e uccise a un ladro per legittima difesa. A guidare la lista di Sinistra x Pisapia è Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni, in quella civica di Beppe Sala «Noi, Milano» spuntano invece Francesca Turci, sorella della cantante Paola, e Laura Agnoletto, cugina del sindaco Pisapia. L'ex sindaco Gabriele Albertini guida invece la civica di Parisi «Io corro per Milano» e ha in squadra le eredi di due fedelissimi a Palazzo Marino, Viola Scarselli (figlia del suo ex spin doctor Aldo) e Paola Martella (dell'ex assessore Giancarlo). Con Fdi l'ex soubrette Simona Tagli e Davide Masino, figlio di una delle vittime di Kabobo. Hanno già acceso la campagna i nomi dell'islamica Abdel Qader Sumaya nella lista del Pd e dell'esponente di CasaPound Angela De Rosa in quella di Nicolò Mardegan.
Una curiosità: l'altra volta perse 500 voti perchè sulla scheda c'era scritto «Crozza» e quindi Carmela Rossa si presenta sul tabellone elettorale anche con questa opzione («tanti anziani pensano che mi chiami come il comico Maurizio»).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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