È allarme rosso perla manifestazione nazionale di domani. L’atmosfera è tesa, l’allerta è massima in città per la manifestazione indetta dal comitato «No debito» cui aderiranno decine di sigle diverse, dai movimenti No Tav e no Tem, ai quelli di lotta per la casa, partiti, sindacati, comitati di base, centri sociali, collettivi. Ma la vera incognita sono i cani sciolti e le possibili infiltrazioni di facinorosi e violenti, come di organizzazioni antagoniste, estremiste e anarchiche.
«La manifestazione è di un certo rilievo - dicono gli addetti ai lavori - sono attese diverse migliaia di persone». Così in Prefettura e in Questura si lavora assiduamente in queste ore per predisporre tutte le misure per la sicurezza e le strategie per far fronte a eventuali imprevisti. Difficile azzardare pronostici sulla pericolosità del corteo: diverse le incognite, dalla massa alla composizione dei partecipanti, agli eventuali piani degli anarchici e di semplici facinorosi. Così è a chiara firma anarchica l’incendio alle tre centraline elettriche lungo la massicciata della stazione di Lambrate di domenica notte. Accanto alla scritte «No Tav» nei pressi delle centraline campeggiavano slogan allo spray - «Sole e Baleno vivono» - in riferimento all’anniversario, che cade proprio in questi giorni, del suicidio dei due giovani simbolo dell’anarco insurrezionalismo.
La manifestazione Occupy piazza Affari, che del pacato movimento statunitense Occupy Wall Street ha mutuato solo il nome, dunque, ha un alto potenziale esplosivo. Il tam tam sulla rete è già partito e sui siti degli antagonisti rimbalzano «la chiamate alle armi», l’organizzazione dei pullman per raggiungere Milano, in primis dalla Val di Susa, le indicazioni per chi arriva da fuori. Sottoscrivono l’appello alla mobilitazione contro lo strapotere delle banche, il collettivo Zam, Labout, il centro sociale Cantiere, movimento No Tem, No Tav, i movimenti di lotta per la casa - dal comitato Abitanti San Siro al comitato ex case d’amianto, Giambellino Primaticcio ai comitati per il diritto alla casa di Roma, Brescia, Firenze, Torino, Bergamo.
E sono proprio i milanesi antagonisti del Cantiere, in veste No Tav, che martedì hanno messo a segno l’occupazione del cortile di Palazzo Marino per protestare contro la partecipazione al convegno, organizzato da Comune e varie associazioni tra cui l’Anpi, del procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli, eletto nemico numero uno del movimento perché firmatario dell’ordine di arresto di alcuni militanti.
Così sono attesi da Torino, Bologna, Genova, Padova i centri sociali «più attivi». A scendere in piazza contro «l’arroganza del governo Monti e l’attacco ai diritti dei lavoratori» anche l’Unione sindacale di Base, la Confederazione Unitaria di Base (compresi quelli del Teatro alla Scala), la Rete 28 aprile (Cgil), Rsu, partiti come Rifondazione, Sinistra Critica, Sel, Idv, associazioni, circoli Arci.
Così gli uffici stanno predisponendo misure straordinarie soprattutto nella zona di Cordusio, nei pressi della Borsa appunto, nel mirino della manifestazione.
Obiettivi sensibili saranno le banche e gli sportelli bancomat che rischiano di venire vandalizzati e distrutti come nella peggiore tradizione delle manifestazioni nostrane. Nell’occhio del ciclone anche le vetrine e le saracinesche e i palazzi delle vie del centro, in particolare le strette vie Cesare Correnti e Torino, dove passerà il corteo. L’allarme è rosso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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