Bocciata la lista Fdi, già partiti i ricorsi

Una doccia fredda. La lista di Fratelli d'Italia è stata ricusata dalla Commissione elettorale circondariale che ha il compito di ammettere al voto i candidati alle Comunali e nei Municipi. E Fdi, teoricamente, al momento rischia di sparire dalla scheda di Palazzo Marino. Non (paradossalmente) in quella per le 9 nove zone dove invece i documenti presentati sabato mattina dal partito risultano già tutti in regola. Si diceva teoricamente perchè il «colonnello» Fdi Ignazio La Russa, anche avvocato, ha già messo in moto i due canali per evitare l'esclusione. Il punto. Per un errore tecnico i 48 candidati al Consiglio hanno compilato il vecchio modulo di accettazione, e non quello aggiornato al 2012 secondo la legge Severino, dove c'è una riga aggiuntiva in cui si dichiara di non rientrare nei casi di incandidabilità. Nelle nove liste per i Municipi invece il modulo usato era corretto. Il regolamento prevede che «entro il giorno successivo alla presentazione della lista», quindi ieri, si possa presentare un'istanza di revisione allo stesso organo allegando le dichiarazioni d insussistenza delle cause di incandidabilità, e così ha fatto Fdi. «Tutti a partire dai capilista Riccardo De Corato, Paola Frassinetti, Marco Osnato e Maurizo - ha spiegato La Russa - hanno firmato di essere in regola con la legge Severino, alcuni addirittura si presentano sia in Comune che nelle Zone quindi di fatto hanno depositato un documento pienamente corretto. L'errore è dovuto alla"lunghezza della descrizione del nuovo simbolo che ha fatto saltare nel pc una parte successiva, quella appunto mancante. Non siamo contenti di questo errore materiale ma sono convinto che la Commissione comprenderà la buona fede e riammetterà subito la lista, altrimenti saremo costretti a ricorrere al Tar entro i 3 giorni».

A rischio anche l'unica donna candidata a sindaco, Maria Teresa Baldini: anche la sua lista «Fuxia People» è

stata ricusata perchè i candidati hanno firmato il modulo non aggiornato al 2012. «Farò ricorso al Tar - dice - ma quanto accaduto fa capire come la burocrazia rischi di diventare un muro impenetrabile per i cittadini».

ChiCa