Solo nella città di Milano si contano 180 edifici abbandonati, 764 aree dismesse in tutta la regione e 139 nel Milanese. Così ammontano a 977 i siti con contaminazione accertata nella regione, secondo i dati dell'Anagrafe e Gestione integrata dei Siti contaminati, della Regione Lombardia e 1451 siti potenzialmente contaminati su 1937 bonificati. Questo il quadro della situazione non certo edificante se si pensa che il tema della rigenerazione urbana rischia di rimanere un tema solo sulla carata, dal momento che le tasse e la burocrazia in primis, bloccano sul nascere qualsiasi iniziativa immobiliare o imprenditore. Oggi gli operatori, oltre a dover fare investimenti per demolizione, ricostruzione e bonifica, «devono sostenere alti costi per oneri di urbanizzazione, oneri per standard, contributi vari, a cui aggiungere una burocrazia infinita, che rende il recupero delle aree dismesse e degli edifici abbandonati una missione impossibile» spiega il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia e alla rigenerazione e sviluppo area Expo. «Serve dunque una legge chiara, semplice e con tempi certi, che renda attrattiva e conveniente la rigenerazione urbana, comprensiva anche del tema della forestazione urbana» conclude Altitonante.
Come è avvenuto con la legge per il recupero dei seminterrati e dei sottotetti - il ragionamento - una volta che la regione stabilisce regole chiare e qualche forma di incentivo, si è visto che il settore risponde e si muove. Solo a Milano città in poco più di un anno si sono realizzati circa 470 progetti di recupero di seminterrati a uso uffici, negozi e anche a uso abitativo.
Ecco allora che a giorni Forza Italia presenterà un progetto di legge sulla rigenerazione e forestazione urbana. La legge dunque si applicherà agli edifici abbandonati e alle aree dismesse da almeno 3 anni. Per incentivare gli interventi sono previsti incentivi, sconti sulle tasse e riduzione dei costi. Quelli sugli interventi di bonifica per esempio, potranno essere compensati con oneri dovuti, sugli interventi di rigenerazione urbana verrà ridotta del 50 per cento la monetizzazione degli standard, mentre i progetti di recupero di immobili con finalità sociali (cioè destinati ad associazioni e terzo settore) saranno esentati completamente dai costi di monetizzazione. Previsti anche bonus volumetrici fino al 20 per cento della superficie.
Tra gli obblighi di legge per gli enti pubblici proprietari di immobili dismessi o abbandonati il tempo limite di due anni dall'entrata in vigore della legge per presentare un progetto di rigenerazione, pena il commissariamento.
I vantaggi? «Ambientale perché la legge punta a innalzare gli standard delle città, economico dal momento che riduce tasse, maggiore sicurezza e minor degrado nei quartieri» conclude Altitonante. Per agevolare gli operatori sono previsti anche incentivi alle strutture tecniche dei Comuni per la creazione di uno sportello dedicato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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