Contrordine compagni. Il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati ieri sul Corriere ha annunciato: «Basta fare cassa con le multe. L'obiettivo deve essere educare, non punire». Con la giunta Pisapia, Milano ha vinto il record di città più multata d'Italia: un milione e mezzo di verbali per un totale di 188 milioni di euro. Detta in altri termini: 10mila multe al giorno, 388 euro all'ora. Ma lo stesso Pd che ha governato con il sindaco arancione, a due settimane da un voto in cui peserà anche il nervosismo per gli autovelox dove si viaggia a 70 all'ora o l'inasprimento dei controlli da parte dei vigili, assicura che «se il centrosinistra vincerà le elezioni sperimenteremo una rivoluzione. Alla prima infrazione non scatterà la sanzione ma un semplice richiamo». Si paga dalla seconda. Persino il capogruppo di Sel Mirko Mazzali, che si candida questa volta al Municipio 1 con «Sinistra x Milano», frena il compagno di coalizione: «Le multe non servono per fare cassa. Anche se sei in campagna elettorale non devi fare proposte populiste, perché incentivi i furbetti». E pure il candidato sindaco Beppe Sala bacchetta il segretario dem: «Da un lato - ammette - c'è una sofferenza e una lamentela forte dei cittadini su alcune tipologie di multe, certamente gli autovelox. Ma ci chiedono di sanzionare anche più rigidamente le auto in doppia fila. É una materia complessa da valutare con attenzione, siccome è un tema che può essere anche un ottimo strumento elettorale se uno fa dichiarazioni di massima apertura, ecco io non ne faccio». Ed evidentemente dovrebbero evitare i segretari della sua coalizione. Mr Expo sosteneva giorni fa di vedere «continui distinguo» tra lo sfidante Stefano Parisi e il segretario della Lega Matteo Salvini. Ma la campagna sta acuendo le tensioni a sinistra: non solo le multe, giorni fa Sala non si è voluto esprimere sulla proposta di Sinistra x Milano di «legalizzare la cannabis», mentre Sel ha criticato aspramente lui e Bussolati per aver «flirtato» con l'avversario Nicolò Mardegan che nella lista NoixMilano schiera esponenti di CasaPound.
E Sala ieri accanto a Francesca Balzani, l'assessore al Bilancio della giunta Pisapia, di cui resta celebre la favola sugli «aumenti virtuali» di Imu e Irpef scritti a Bilancio (una stangata che poi si è puntualmente concretizzata perchè non sono arrivati i fondi attesi da Roma) ha promesso che se sarà eletto in 5 anni alzerà l'esenzione Irpef fino a 28mila euro di reddito (oggi è ferma 21mila, non pagherebbero 150mila residenti in più) e sconto totale della Cosap (oggi è al 30&) e del 50% sulla Tari ai negozi lungo cantieri permanenti (oltre i 6 mesi). Un pacchetto di tagli che vale 40 milioni di euro.
Le coperture? «Maggiore lotta all'evasione fiscale», proostica Sala, e «dopo le parole del sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta» presente all'incontro «un pò siamo fiduciosi che il governo nella politica dei trasferimenti riconosca ii ruolo di Milano». Fondi «virtuali», appunto.
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