Aumentano le pattuglie in città, grazia alla riorganizzazione imposta dal nuovo questore Marangoni, e automaticamente diminuiscono i «reati predatori». Non tutti però: se calano infatti furti in generale, aumentano gli episodi legati alla microcriminalità, aggressioni in strada, borseggi e scippi. Il fenomeno risulta omogeneo sullintero territorio nazionale, anche se a Milano potrebbe avere una sua specificità, visto laumentata presenza di nomadi da un anno a questa parte. Dati che hanno messo in allarme i Comitati di quartiere che oggi alle 18 incontreranno il questore. Marangoni cercherà di spiegare, numeri alla mano, come la situazione generale dellordine pubblico sia migliorata, anche se restano alcune zone dombra.
Marangoni, goriziano di grande concretezza, ha iniziato la sua piccola rivoluzione già a novembre 2010, appena arrivato dalla questura di Palermo. Dando fondo a tutte le energie a disposizione nei mesi successivi è riuscito nel piccolo miracolo di aumentare del 20 per cento il numero delle volanti. Fino ad allora infatti sulla tranquillità dei milanesi vigilavano mediamente una trentina di equipaggi: un volante per ciascuno dei 16 commissariati cittadini e 16 dellUfficio prevenzione generale. Lottimizzazione del personale ha dunque consentito da aggiungere altri sei equipaggi.
E i risultati si sono visti. Comparando i dati del primo trimestre 2011 con quelli del 2012, i furti scendono da 14.792 a 14.783, anche se aumentano sensibilmente i reati di strada. Così se le rapine salgano da 589 a 669, al loro interno le aggressioni in strada passano da 328 a 374, e gli scippi passano da 146 a 195. Più difficile lanalisi dei borseggi, che rientrano alla voce «furti», ma che si può calcolare siano cresciuti del 20 per cento.
Lo scippo è il tipico reato «non organizzato» e che, proprio perché può essere commessa da chiunque, rappresenta il primo gradino nella scala gerarchica del crimine. Alcune analisi sociologiche attribuirebbero questo incremento alla crisi economica che ha portato sulle soglie della povertà un numero crescente di cittadini. Già i borseggi sono già unattività più «professionale» e implica una maggiore abilità. Di solito i borsaioli agiscono in due o tre: il primo distrae la vittima, il secondo la deruba, il terzo si fa passare il bottino. Mentre le rapine presuppongo una maggiore aggressività, cattiveria e organizzazione.
E le rapine in strada e borseggi, sono tipici delle piccole bande di zingarelli: i maschi più intraprendenti aggrediscono persone sole mentre le ragazze sono solite battere i mezzi pubblici, con particolare predilezione per le metropolitane. Un dato che coinciderebbe con lallarme lanciato dalla Prefettura durante un apposito tavolo sulla sicurezza e lordine pubblico sul preoccupante aumento di nomadi in città. Dopo un anno di politica «buonista» della giunta Pisapia gli zingari, scesi a 1.
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