La Guardia di finanza di Milano ha arrestato a Pogliano Milanese Giovanni Nuvoletta. L'esponente del noto clan camorristico, ora in carcere, è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, reimpiego di capitali illeciti e trasferimento fraudolento di valori. Reati, questi due, commessi in concorso con la moglie Annunziata, i figli, e due nipoti ora ai domicilIari a Baranzate. Oltre a Giovanni Nuvoletta, 46 anni, le Fiamme gialle hanno notificato ordinanze di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di stupefacenti ad Antonio Manzo e Cosimo Migliore, entrambi già detenuti per altri reati. Infine ai domiciliari in provincia di Caserta, è finito Giuseppe Natale, il quale risponde degli stessi reati contestati ai familiari di Giovanni Nuvoletta.
Le indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano , hanno portato ad accertare che Giovanni Nuvoletti, dopo anni di traffico internazionale di stupefacenti, avrebbe trasferito gradualmente i propri interessi economici, unitamente al proprio nucleo familiare, nel Nord Italia. E proprio in Provincia di Milano, dove ieri è stato arrestato, avrebbe reimpiegato le cospicue risorse finanziarie accumulate in modo illecito nel corso delle pregresse attività criminali, sviluppando molteplici attività imprenditoriali nel settore della ristorazione nonchè della produzione e commercio di prodotti caseari. Gli accertamenti bancari e patrimoniali hanno consentito di ricostruire nel dettaglio l'evoluzione degli investimenti e delle attività imprenditoriali riconducibili al principale indagato soprattutto in Lombardia e Campania.
Contestualmente all'esecuzione delle ordinanze, si sta procedendo nelle province di Milano, Napoli e Caserta a numerose perquisizioni nonché al sequestro di beni immobili e terreni, autoveicoli, conti correnti, complessi aziendali cavalli da corsa e bufale, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.
I sequestri del ristorante nel milanese e di cavalli di razza e bufale impiegate nell'attività casearia riconducibili al clan camorristico Nuvoletta, sono solo la punta di un iceberg del business delle agromafie che hanno generato un volume di affari di 15,4 miliardi nel 2014, in aumento del 10%. È quanto afferma la Coldiretti, riportando i dati del rapporto realizzato con Eurispes.
Il fenomeno delle agromafie, investe ambiti complessi e articolati, dove il sistema mafioso originato nelle radici antiche delle mafie del latifondo, dei gabellieri e dell'abigeato, si è da tempo rigenerato in forme di vera e propria criminalità economica.
Gli interessi criminali sono rivolti anche alle forme di investimento nelle catene commerciali della grande distribuzione, nella ristorazione e nelle aree agro-turistiche, nella gestione dei circuiti illegali
dell'import-export di prodotti agroalimentari sottratti alle indicazioni sull'origine e sulla tracciabilità, della macellazione e della panificazione clandestine, dello sfruttamento animale fino al doping nelle corse dei cavalli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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