Un boulevard bianco per arrivare al Castello

Scelto il progetto che trasformerà la piazza: "galleria" di aceri, chioschi e 134 nuovi alberi

Un boulevard bianco per arrivare al Castello

Un grande boulevard in calcestro bianco, che parte dal fondo di via Dante, attraversa largo Cairoli - senza più aiuole intorno al monumento a Giuseppe Garibaldi, come se fosse un'unica grande area semi-pedonale -, prosegue lungo via Beltrami, si estende su tutta l'area pedonale ai lati della fontana (sotterrando asfalto e vialetti) e si unisce idealmente allo sterrato che attraversa il Castello e ai vialetti del parco Sempione. Si ispira alla tradizione ottocentesca francese, al biancore della passeggiata in Place des Vosges o Champ de Mars a Parigi, il progetto che ha vinto il concorso internazionale di riqualificazione dell'ambito piazza Castello-Foro Bonaparte indetto lo scorso maggio dal Comune. Hanno partecipato in 151 (venti proposte dall'estero), 61 progetti sono arrivati alla seconda fase e ieri in seduta pubblica al Castello sono stati proclamati i primi dieci classificati (i disegni sono in mostra nella sala Viscontea fino al 21 febbraio). Sul podio il piano che ha come capogruppo l'architetto Emanuele Genuizzi. «Propone - si legge nella motivazione della commissione presieduta da Maurizio Carones e formata da tecnici del Comune, dell'Ordine degli Architetti e Ingegneri e anche da due rappresentanti dei comitati cittadini sulle barricate durante l'improvvisata pedonalizzazione dell'ex sindaco Pisapia - l'uso di molti elementi già presenti, ottiene un risultato coerente e ordinato, favorisce la fruibilità e dimostra una buona fattibilità economica». Il disegno firmato da Genuizzi prevede un ampliamento dell'area verde ai lati del Castello, la piantumazione di 134 nuovi alberi di specie autoctone (aceri montani e campestri, frassini, olmi, cerri) e la creazione di un doppio filare di aceri fino agli incroci con via Sella e via Ricasoli, «come una galleria verde, protetta da un doppio colonnato di alberi». In via Beltrami il grande parterre offre ampi spazi ai lati per i chioschi già esistenti e le stazioni del Bikemi, potrebbero essere installati ascensori per collegare la piazza al mezzanino della metropolitana e nuovi lampioni. Anche le «gallerie verdi» avrebbero un'illuminazione ad hoc, con luci a led. I chioschi di generi alimentari, prevede il progetto, «qualora provvisti di dehors dovranno essere attrezzati con elementi di arredo di colore e disegno uniforme (tavolini, sedie, ombrelloni)» e oltre ai chioschi presenti o nuovi che potranno essere inseriti nell'area pedonale in calcestre, viene proposta la creazione di «2 piccoli padiglioni come servizi igienici».

Di tempi e fondi parla l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran. Tra progetto esecutivo e gare di appalto, i cantieri non partiranno prima di due anni. Inaugurazione se va bene nel 2021. E «si partirà con un primo lotto», da Beltrami all'area pedonale del Castello dove verrà mantenuta la riapertura al traffico per i residenti. Frena invece sulla semi-pedonalizzazione proposta su largo Cairoli. «É suggestiva ma da approfondire, potrà realizzarla forse la prossima giunta perchè con i cantieri M4 in corso è impensabile un cantiere in Cairoli, neanche per spostare i capolinea del tram». Entro la primavera invece il Comune inaugurerà il progetto provvisorio in Beltrami, con aiuole-orto e percorsi pedonali. Il Comune incasserà 6-7 milioni di oneri dai progetti immobiliari in corso in piazza Cordusio, gran parte finanzierà il restyling di piazza Castello. Il concorso proponeva un budget fino a 12 milioni. Barbara Bianchi Bonomi, in giuria per il Comitato Castello, apprezza il progetto che «finalmente rimetterà in ordine la piazza, ora però la giunta lo attui».

Per Riccardo De Corato (Fdi) invece «è costoso e riporta Milano ai tempi degli Sforza». É «un ritorno alla mobilità delle carrozze e aumenterà la desertificazione» anche per Fabrizio De Pasquale (Fi) che vuol raccogliere «20mila firme per la riapertura alle auto».

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