Quando si parla di jazz a volte, soprattutto nella schiera dei pessimisti, le facce diventano meste: «Eh, Milano... (sospiro) la musica è in alto mare». Parole che sembrano troppo grevi dalle parti dei Civici corsi di jazz della Civica Scuola di Musica «Claudio Abbado», dove invece si respira voglia di fare sempre e comunque. Per intenderci: è lo spirito dell'accademia, ormai conservatoriale, diretta dal pianista Enrico Intra, così fatta una delle poche d'Europa se non l'unica. Qui certamente i progetti, consolidati o meno, non mancano.
Quello di turno, ca va sans dire, è Break in Jazz. Si, proprio così: la celeberrima rassegna che vede protagonisti docenti e studenti. Tra le novità da registrare alcuni brani italiani inseriti nei repertori proposti nei diversi «live» (informazioni sui sito online: concerti.http://www.fondazionemilano.eu/musica/2017/02/dal-205-break-jazz-2017-teatro-continuo-burri). La manifestazione - XXI edizione - che terminerà ai primi di giugno, domani sfoggerà uno dei suoi «piatti forti», ovvero il concerto del maestro-pianista Mario Rusca, titolo «Modern Mainstream». L'appuntamento con il nuovo palcoscenico - quest'anno il teatro Burri nel parco del Castello invece di piazza dei Mercanti - è dalle ore 13. «Perché ci siamo spostati? - fa eco alla domanda Maurizio Franco, musicologo e responsabile didattico dei Civici corsi -. Nessun mistero, semplicemente perché là dove eravamo fino la scorsa primavera, ora ci sono operai e un cantiere». Il trasloco, giusto per ricordare, è stato sulla superficie di un monumento storico ripristinato qualche anno fa. Come ogni cosa del mondo, anche per questo cambio ci sono stati pro e contro. «Ma siamo presenti in un luogo-simbolo, un'importate opera italiana - spiega Franco -. Considerata la location, la nostra rassegna risulta come un fatto originale per Milano. I concerti nei parchi, qualcosa che succede nelle grandi capitali europee». Non solo: l'iniziativa ha carattere formativo sia per gli studenti dell'accademia «che con questi concerti-esame vivono l'aspetto della produzione (così dovrebbero fare tutte le scuole di musica, ndr), sia per il pubblico», che all'ora della pausa pranzo può incontrare repertori internazionali e nostrani che sono l'arte attuale. E i milanesi nei decenni trascorsi hanno mostrato di gradire, frequentando in massa, prima vicino a Cordusio e ora nel verde. A conti fatti, migliaia di persone.
«Va ricordato - conclude Intra - che il jazz è una delle musiche contemporanee vere.
Musica viva, onnivora che si nutre di quel che gli sta intorno. Ascoltatela». Tra i prossimi appuntamenti da non perdere: «Dal ragtime agli anni Trenta» (19 maggio), «Il mondo musicale di Franco Cerri» (29 maggio) e «Civica jazz Band» (2 giugno).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.