Brutti candidati? Poi non piangete per l'astensionismo

Visto che anche questa volta una parte degli eletti usciranno dai collegi uninominali, la ricetta sarà di mettere sulle schede il nome di persone dalla morale specchiata e dall'indubbia competenza. Troppo semplice? Per nulla

Brutti candidati? Poi non piangete per l'astensionismo

Pensateci adesso e non lamentatevi dopo. Perché pare già di vederli, politici di destra e di sinistra, il 26 settembre a strapparsi il crine per l'ennesima impennata dell'astensione. Quelli che avranno perso a utilizzarla per giustificare la sconfitta, quelli che avranno vinto a fingere di disperarsi per la democrazia umiliata e tradita. Un copione, ipocrisia dei professionisti della poltrona compresa, già scritto e probabilmente inevitabile, vista la china già presa da tempo. Ma alla quale un modo per almeno cercare di porre rimedio c'è. Ed è molto semplice, in queste ore di compilazione delle liste elettorali: riempirle di candidati credibili e votabili, invece che di rottami della vecchia politica o avventurieri dell'ultima ora. A maggior ragione data la legge elettorale che, tanto per cambiare, nonostante le molte promesse il parlamento non ha fatto in tempo a cambiare, rendendola più adatta a garantire al Paese quella stabilità che soprattutto in momenti di grande crisi come quello attraversano famiglie e lavoratori, sarebbe necessaria più dell'aria da respirare.

E allora, visto che anche questa volta una parte degli eletti usciranno dai collegi uninominali, la ricetta sarà di mettere sulle schede il nome di persone dalla morale specchiata e dall'indubbia competenza. Troppo semplice? Per nulla. State certi che anche questa volta giochi di correnti, nepotismi, esigenze di clientela, partito degli affari e pressioni di lobby riempiranno i collegi e le liste del proporzionale di personaggi discutibili o quantomeno non adatti a rappresentare la parte migliore dell'elettorato. Convincendo molti a starsene a casa o magari ad andarsi a godere l'ultimo fine settimana estivo in spiaggia o in montagna. Salvo poi essere crocefissi come qualunquisti e antidemocratici, proprio da quegli uomini di parte e di partito con ancora le mani sporche dalle pastette elettorali. E della democrazia ancora una volta avranno fatto strame.

Gente sempre pronta a guardare il granellino di sabbia nell'occhio altrui e non la trave della peggiocrazia nel proprio.

Politici che nelle ultime urne hanno avuto la colpa di provocare un tale moto di ribellione alla politica politicante da convincere gli italiani a mettersi nelle mani di un partito da barzelletta come i 5stelle. Non a caso partorito da un comico e per i cui banchi a rotelle e i redditi di cittadinanza stiamo ancora piangendo. I nomi dei candidati buoni? Fateli voi, vi paghiamo per questo.

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