Una boccata d'ossigeno per le imprese lombarde che rischiano paradossalmente di morire per troppi crediti. Perché mentre da una parte c'è lo Stato che impone loro una tassazione da record mondiale, dall'altra gli enti locali a loro volta strangolati dal Patto di stabilità non possono spendere nemmeno gli euro che hanno in cassa. E quindi non pagano. Una situazione di stallo a cui la Regione cerca di porre rimedio investendo un miliardo di euro nel progetto «Credito In cassa», una delibera per lo smobilizzo immediato dei crediti scaduti delle imprese nei confronti degli enti locali. Venendo incontro al bisogno di liquidità delle imprese e sbloccando gli investimenti dei Comuni.
Un meccanismo solo apparentemente complicato come ha spiegato ieri il governatore Roberto Maroni presentando i responsabili della società bergamasca «Regazzoni Antonio Costruzioni srl» con sede ad Olmo al Brembo. I primi a vedersi accreditare sul conto quanto era loro dovuto, cedendo il credito nei confronti del Comune di Foppolo attraverso la società di factoring Factorit del Gruppo Banca Popolare di Sondrio. Un bel gruzzolo di quasi mezzo milione di euro (472.467,37 per l'esattezza) finalmente incassato dopo averci a lungo inutilmente provato. «Ringrazio Regione Lombardia», ha detto il titolare Mauro Regazzoni non troppo emozionato davanti alle telecamere, tanto che non troppo per scherzo Maroni gli propone di diventare il testimonial dell'iniziativa. «In questo momento difficile per le aziende - ha aggiunto - ci ha aiutato molto. Con quei soldi in cassa ora potremo pagare dei debiti e tirare avanti sperando in tempi migliori. Ogni giorno c'è chi è costretto a chiudere perché non incassa e non ce la fa più».
Schietto esempio di piccola imprenditoria dalle spalle grosse. E, infatti, quando ieri dalla Regione lo hanno cercato per chiedergli di venire a Palazzo Lombardia che il presidente Maroni lo voleva incontrare, hanno scoperto che in casa non c'era. Era fuori dalle tre di mattina a spazzare la neve dai cantieri. «Questa impresa - ha spiegato poi Maroni - ha ottenuto un considerevole pagamento in soli 52 giorni, un tempo piuttosto breve considerate l'entità delle cifre». Ma la promessa è di stringere i tempi fino a 30 giorni. Aggiungendo che si trattava di un credito per spesa corrente che quindi non poteva nemmeno essere pagato attraverso il cosiddetto Sblocca crediti del governo che riguarda solo gli investimenti. Di qui la promessa di incrementare un intervento a cui dal 30 settembre, giorno di apertura delle adesioni, ha visto l'adesione di tutte le 12 Province lombarde e di 142 Comuni.
Un'iniziativa a cui Maroni aggiunge «i 250 milioni di euro che la Regione ha erogato ai Comuni con il Patto di stabilità di verticale».L'assessore alle Attività produttive Mario Melazzini anticipa che «nelle prossime settimane saranno liquidati crediti di altre aziende per 2,1 milioni». E per il 2013 previste operazioni per 60 milioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.