Dovranno correre da una scuola all'altra della Lombardia per coprire centinaia di posti vuoti. Saranno «presidi a mezzo servizio» che, per 700 euro al mese lorde in più, saranno obbligati alla «reggenza» di un altro istituto. Quasi una scuola su due in Lombardia non avrà il suo dirigente.
È di ieri infatti la decisione del Consiglio di Stato di confermare la sentenza del Tar che il 18 luglio scorso aveva annullato il concorso regionale per i nuovi dirigenti scolastici. Saltate, almeno per il momento, le nomine e le graduatorie dei 355 presidi che avevano vinto il concorso. Tutto all'aria perché secondo il Consiglio di Stato la natura delle buste «in astratto» potrebbe violare l'anonimato e quindi la parità di trattamento. A questo si era infatti agganciato il ricorso di 102 partecipanti esclusi che avevano puntato il dito contro le buste, a loro dire, troppo trasparenti.
«C'è rammarico - commenta con amarezza Giuseppe Colosio, direttore dell'ufficio scolastico regionale - soprattutto per le scuole che dovranno affrontare un'emergenza senza precedenti». Ma il suo rammarico è anche per la commissione che «ne siamo sicuri ha operato in modo assolutamente regolare. E rammarico infine anche per i candidati risultati idonei». Il 20 novembre prossimo il Consiglio di Stato entrerà nel merito della questione e la decisione potrebbe essere ancora ribaltata. «Faremo di tutto perché succeda - avverte Colosio - anche perché la giurisprudenza va in questa direzione. Se non viene provato che c'è stato effettivamente un trattamento diverso, la possibilità astratta non può bastare a annullare un regolare concorso». Intanto Regione Lombardia ha chiesto al ministero di indire immediatamente un nuovo concorso: «non è sostenibile avere oltre 500 sedi scoperte su 1227 autonomie». Forte preoccupazione anche da parte dei sindacati Cgil, Cisl e Uil scuola pensando al fatto che ad esempio i presidi devono essere presenti a tutti gli scrutini. Negli uffici scolastici regionali è cominciata la corsa contro il tempo. Come? «Più di mille scuole avranno presidi a mezzo servizio - allarga le braccia Colosio - trovarne solo un centinaio non sarebbe stato un grosso problema. Avrebbero avuto il doppio incarico solo i presidi disponibili ora invece li dobbiamo obbligare tutti, altrimenti ci sarebbero dirigenti che dovrebbero coprire tre scuole». A scontarne le conseguenze sarà la qualità del servizio. I presidi infatti non hanno né rimborsi per spostarsi tra le varie sedi né la possibilità di nominare vicari perché non ci sono soldi per coprire la spesa. «Mi spiace - aggiunge ancora Colosio - che il Consiglio di Stato non abbia colto la gravità del danno che produce. Rispetto la sentenza ma trovo che ci sia una forte sproporzione col danno che produce». Ieri intanto sono stati affidati 13 vecchi incarichi a cui si aggiungono 12 vincitori di un concorso in provincia di Trento. Poi sono stati trattenuti in servizio una cinquantina di ultra65enni.
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