Sulla bocca di tutti (i dem). Nella settimana delle chiacchiere sul chi sale e chi scende nella giunta Sala - il neo sindaco presenterà lunedì la squadra, oggi alle 10.39 invece la prima uscita ufficiale al 242esimo anniversario della Guardia di Finanza, alla caserma «Cinque Giornate» - l'uomo del giorno ieri è stato non un aspirante assessore ma chi deve gestire le trattative sui posti per il Pd. Il segretario Pietro Bussolati si trova in un leggero «conflitto di interessi» che agita la SinistraDem, specie dopo che è circolato un nome non indicato dall'ala più a sinistra del Pd. Si tratta di Onorio Rosati, consigliere regionale che semmai traslocasse a Palazzo Marino lascerebbe libera la poltrona del consiglio regionale al primo dei non eletti, guarda caso Bussolati. Si sono molto irritati Barbara Pollastrini e altri big Dem che preferiscono difendere una poltrona per Filippo Del Corno (iscritto al Pd anche se si è candidato nella lista SinistraxMilano) o per l'ex coordinatore provinciale Roberto Cornelli per la delega alla Sicurezza, anche spacciandolo come assessore tecnico visto che da due anni è impegnato solo sull'attività di criminologo. Ma anche il cattolico Fabio Pizzul e Sara Valmaggi sarebbero stati sondati per uno spostamento dal Pirellone al Comune per fare spazio a Bussolati. Se accettasse il posto da assessore che gli ha offerto Sala già in campagna, a Umberto Ambrosoli subentrerebbe invece la coordinatrice Sel Chiara Cremonesi, ma pochi scommettono che cederà il banco. Questa mattina comunque è fissato il primo incontro tra Pd e Sala e la rosa potrebbe definirsi. Ci saranno 6 donne e 6 uomini, e ad oggi la lista rosa più accreditata è composta da Anna Scavuzzo e Cristina Tajani (in pole anche per il ruolo di vice), Carmela Rozza, Beatrice Uguccioni, Gloria Zavatta per l'Ambiente (in Expo era la responsabile sostenibilità dell'evento). Per il sesto nome (e secondo alcuni anche come numero due) rispunta l'ex assessore allo Sport Chiara Bisconti, che per la seconda volta però entrerebbe senza essersi candidata. Puntano al sesto assessorato anche Elisabetta Strada e Roberta Guaineri, anche se sull'avvocata sponsorizzata (almeno fino al voto) dall'ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris si sta agitando l'ala civica. Guaineri si è candidata in «Noi, Milano» ma è iscritta al Pd. Se entra in giunta, è il ragionamento che circola tra i civici che ieri si sono radunati ai Chiostri dell'Umanitaria, va considerata in quota dem, la lista non va usata come scorciatoia. Già la Tajani è stata la più votata di «Noi, Milano», ed era nel coordinamento di Sel.
Nella «guerra rosa» per le poltrone, tutti (o tutte) notano l'attivismo mediatico della De Cesaris, che dichiara ovunque di voler dare il proprio contributo anche senza rientrare a Palazzo, ma sembra suggerire tutt'altro, difende Renzi e annuncia pure di volersi tesserare nel Pd. Meno probabile infatti il piano b, ossia che possa subentrare al dg Giuseppe Tomarchio tra un anno, quando scadrà il termine che da regolamento vieta a chi ha svolto attività politica in Comune di svolgere ruoli dirigenziali per almeno 2 anni. Tomarchio potrebbe lasciare già entro fine 2016. E se Cristian Malangone sarà assolto in secondo grado, mr Expo preferirebbe arruolare il suo ex braccio destro.
Per le 6 poltrone destinate a uomini, tra gli ex sono blindati Pierfrancesco Maran e Pierfrancesco Majorino, ben piazzato Del Corno (anche se nella rosa della SinistraxMIlano ci saranno anche Anita Pirovano, Paolo Limonta e forse il giovane Alessandro Capelli) mentre Marco Granelli vola verso la presidenza dell'Aula. Un altro esponente Pd potrebbe arrivare dall'esterno, Roberto Tasca sarà il tecnico per i Bilancio, nel limbo (e alternativi) Alberto Veronesi o Fiorenzo Galli ma non si esclude un altro super-tecnico.ChiCa
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