Sapere che tuo padre, tuo marito, è stato mutilato da morto, nella zona più intima di un uomo, è un trauma che ti porterai dietro per sempre. Per questo il giudice Damiano Spera ha stabilito ieri che gli eredi del poveretto vengano risarciti, come di solito accade per le lesioni subite dai vivi. E siccome non è stato possibile scoprire il responsabile, a pagare dovrà essere il Comune, colpevole di non avere vigilato a sufficienza sull'obitorio di via Ponzio, dove il corpo dell'uomo arrivò integro, e da cui uscì brutalmente evirato.
É una notizia raccapricciante e apparentemente inspiegabile quella che arriva ieri dalla prima sezione civile del tribunale. É il punto d'approdo di una vicenda iniziata nel 2006, quando un uomo di 47 anni muore improvvisamente per un malore nella sua abitazione milanese, e - dopo avere accertato che non c'è per lui più nulla da fare - i lettighieri dell'ambulanza lo portano all'obitorio dove viene rinchiuso in cella frigorifera. Due giorni dopo, al momento dell'autopsia, i medici legali fanno la sconcertante scoperta. I familiari vengono avvisati, e rimangono comprensibilmente scioccati. Contemporaneamente parte la denuncia alla autorità giudiziaria.
Ma chi può avere compiuto una impresa simile? Anche se tutto è successo il 2 novembre, la notte di Halloween, è francamente impossibile credere che si sia trattato del capitolo iniziale di uno scherzo di cattivo gusto. Ancora più incredibile è che sia stato il gesto di un maniaco, infilatosi chissà come nei sotterranei di via Ponzio. E così l'unica spiegazione logica - ma per alcuni aspetti la più inquietante - è che dietro all'orrendo episodio ci siano i quattrini. Più esattamente: il business dei trapianti clandestini, la piaga del traffico d'organi. È un business di cui parla sporadicamente, e che poi riaffonda nell'indifferenza, ma che prosegue sostanzialmente indisturbato.
Il trapianto di testicoli - alla pari di quello delle ovaie e del cervello - è proibito dalla legge italiana per motivi etici, poiché si ritiene che attraverso questi organi si trasferiscano pezzi di identità. Ma dal punto di vista clinico, trapianti eterologi di tessuto testicolare vengono eseguiti ormai da qualche anno. E il sospetto degli investigatori internazionali è che questo - vista la assenza di donatori spontanei - abbia fatto finire anche i testicoli nell'elenco delle parti umane nel mirino dei trafficanti. Un obitorio, dove arrivano con frequenza corpi di uomini che hanno cessato di vivere da poche ore, è terreno di caccia privilegiato.
Proprio per questo appare disarmante la assoluta mancanza di controlli scoperta grazie all'indagine successiva alla denuncia dei familiari.
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