Calano i contagiati e i morti. "Una luce, ma non molliamo"

Gallera: "Un mese durissimo, primo giorno positivo". Parla il "paziente 1". Al via il test sul farmaco Avigan

Calano i contagiati e i morti. "Una luce, ma non molliamo"

«Cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel». Ha tirato un primo sospiro di sollievo ieri l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera davanti ai primi dati in discesa dopo un mese dal primo caso di contagio. «Domenica - le sue parole - eravamo stati moderatamente ottimisti, avevamo detto che il trend era in calo e ora si conferma. Forse la prima giornata positiva di questo mese duro, durissimo. Non è ancora il momento di cantar vittoria e rilassarci, ma iniziamo a vedere una luce in fondo al tunnel». Proprio il primo caso, il paziente 1 di Codogno, che ormai tutta Italia conosce con il suo nome (Mattia), ieri ha registrato un videomessaggio dopo aver trascorso 18 giorni in terapia intensiva e poi trasferito al reparto di malattie infettive «dove ho ricominciato ad avere un contatto con il mondo reale e a fare la cosa più semplice e più bella, che è respirare. Da questa mia esperienza - ha raccontato - le persone devono capire che è indispensabile stare a casa».

Scendono, dunque, i nuovi contagi e calano anche i ricoveri: i casi positivi sono 28.761 (più 1.555) contro l'aumento di 1.691 di domenica e di 3.251 di sabato. Così per la prima volta sono diminuiti i ricoveri: dai 9.439 di domenica sono scesi a 9.266 e anche gli accessi ai pronto soccorso stanno leggermente diminuendo, anche se non ovunque. Stiamo vedendo i frutti degli sforzi, tuttavia non è sufficiente qualche giorno positivo per rilassarci, anzi bisogna intensificare lo sforzo». Tira un sospiro anche la provincia di Milano che ha vissuto un angosciante week end, con 230 nuovi casi (5.326 in tutto), rispetto all'impennata di domenica (più 424) e agli 868 nuovi positivi di sabato. Così la nostra città che ieri ha visto crescere i nuovi malati di sole 137 unità, rispetto ai 210 nuovi casi di domenica e 279 di sabato.

Attenzione però perché non tutti i territori registrano questo andamento, come la provincia di Brescia che assiste a un continuo aumento del contagio, con un'impennata proprio nella giornata di ieri (più 588), si contavano 289 nuovi casi domenica e 380 sabato, mentre subisce una frenata la curva a Bergamo, tra le province più colpite: se ieri si registrava un aumento di 255 positivi, domenica era di 347 e sabato di 715.

Mentre fervono i lavori per il mega ospedale Covid alla Fiera, che aprirà la settimana prossima, negli ospedali si continuano a reperire posti letto di terapia intensiva: 10 al San Raffaele che con i 16 del San Carlo, portano a 1.350 il numero complessivo. «A Monza ne apriremo altri 16, e al Policlinico 15. Da mercoledì, se troviamo il personale, ne apriremo 10 a Niguarda» spiega Gallera.

Altra notizia positiva della giornata: oggi inizierà la sperimentazione del nuovo farmaco Avigan.

«Non si sa ancora se funzioni o no, ma potrà essere testato grazie all'intervento del presidente dell'Aifa e dell'assessore al Bilancio lombardo Davide Caparini» ha spiegato il governatore Fontana, ricordando le «sollecitazioni inviate a Roma perché venisse sottoposto a prova» proprio nella regione più colpita dall'epidemia. Si tratta di un farmaco da banco che in Giappone è stato testato su 80 persone.

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