Giuseppe Sala si scava la fossa con la sinistra. Due giorni fa, mentre riprendeva quota il «piano b» come Francesca Balzani, il vicesindaco sponsorizzato da Giuliano Pisapia, il manager Expo lo ha provocato: «Perchè non ci ripensa e si ricandida lui?». Invece di giocare dietro le quinte, è il sottinteso non espresso. Ieri, sul palco della Fondazione Ispi con l'ex sindaco Letizia Moratti e Pisapia per ricevere dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il premio per la gestione di Expo, ha rincarato la dose. Prima ha ricordato una telefonata di 20 minuti con Napoltiano nei momenti difficili delle inchieste sugli appalti («pensavo di lasciare, mi ha convinto a resistere») e ha chiesto un applauso per il compleanno della Moratti. Poi ha ribadito: «Di una cosa sono convinto: che il valore e la linfa di questa città, la sua forza, sono molto legate al cambiamento. Io non tendo molto a questo, meno che mai a quello rivoluzionario, ma cambiando, innovando, si ottiene qualcosa di più». Se la sinistra non avesse inteso bene l'altra volta: no, non vuole essere è il sindaco ella continuità a Pisapia. Il Pd può scegliere lui o la fotocopia di Giuliano, ieri partcolarmente nervoso con i giornalisti («siete noiosi» ha risposto stizzito a chi chiedeva novità sulla vicenda primarie). Un'ora prima, era seduto in aula accanto alla Balzani e all'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, già in campo. Tutti scommetono che al momento giusto farà un passo indietro per un ticket con la Balzani che gli assicuri la poltrona al prossimo giro. «Leggo sui giornali di questa ipotesi ma per il momento proseguo con il mio percorso» afferma. I tre in aula hanno parlottato fitto. Alle battute dei consiglieri che lo provocavano sulla ricandidatura invece, Pisapia ha risposto come sempre che lo farebbe se scendesse in campo Silvio Berlusconi, ma questa volta ha aggiunto «anche Matteo Salvini». Fantapolitica?La scelta definitiva sulla data delle primarie è rinviata invece all'incontro tra il premier Matteo Renzi e Pisapia la prossima settimana. Ora sono fissate il 7 febbraio, Renzi vorrebbe un «primarie day» il 20 marzo, a Milano la mediazione potrebbe arrivare sul 28 febbraio. Ieri il coordinatore milanese dem Pietro Bussolati ha incontrato a Roma il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e altri vertici del partito. La linea in attesa dell'incontro Renzi-Pisapia è di proseguire con «primarie aperte, partecipate, vere». Sala rimane assolutamente in pista, ma ovviamente il Pd vuole capire se è davvero concreta l'ipotesi di un accordo politico su un nome che possa persino bypassare le urne.
Al momento non ci sono garanzie, come continua a sostenere Pisapia, che la Balzani sia un candidato meno «divisivo» del manager Expo. Mezzo Pd tifa Sala. Anche se pare che qualche renziano di peso sarebbe disponibile a schierarsi a sostegno della vice, forse il collega assessore Pierfrancesco Maran.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.