Chiara Campo
Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d'Italia. Sala ha sciolto le riserve, quando annuncerete lo sfidante?
«Sala ha messo fine al teatrino sulla ricandidatura, buon per lui, ma non ci facciamo dettare i tempi. In generale prima si parte meglio è ma ad ora non c'è nemmeno la data delle elezioni, potrebbero persino slittare causa Covid. Se si parte anche troppo presto un cavallo nuovo rischia di arrivare stremato. Ricordo che Albertini e Moratti vennero scelti nell'anno delle elezioni, non è scritto da nessuna parte che dobbiamo accelerare».
Parla di cavalli «nuovi», sul tavolo dei big ci sono 3 non politici, il docente Maurizio Dallocchio, il comunicatore Roberto Raia Dal Polo e l'ex prefetto Alessandro Marangoni. Cosa ne pensa?
«Sono tre nomi validi, profili interessanti e differenti, modi diversi di interpretare la città frutto di esperienze professionali diverse. Non ci sono preclusioni o perplessità, come e siamo aperti a valutare altre candidature».
Ieri era convocato un vertice tra i leader e il tema è slittato.
«La discussione è stata rinviata di una settimana, era in corso un passaggio parlamentare delicato e ha preso il sopravvento. Nei prossimi giorni i big faranno una sintesi delle proposte».
La campagna ai tempi del Covid sarà meno nei mercati e più sui social, partire con un candidato poco noto non riesce di essere un doppio gap?
«I partiti della coalizione sono attrezzati, abbiamo fatto un grande lavoro di radicamento nei quartieri, staremo il più possibile tra la gente nelle regole e dove non arriveremo ci saranno i social. Questa diversa modalità di campagna non ci spaventa».
Fdi nel 2016 restò fuori dal Consiglio, da allora siete cresciuti a livello nazionale, quali obiettivi vi date su Milano?
«Gli ultimi sondaggi ci vedono ampiamente oltre la doppia cifra in città, non ci poniamo un obiettivo numerico ma avremo una lista competitiva di politici e persone con profili delle varie categorie, non mi piace usare società civile. Fdi vuole avvicinarsi il più possibile al dato nazionale e Giorgia Meloni ha garantito presenza e impegno nei prossimi mesi alle iniziative».
In lista ci saranno anche i «colonnelli» del partito?
«Credo si debba fare una lista di qualità e competitiva e non per forza con persone che abbiano già altri incarichi istituzionali, salvo poche eccezioni. Vogliamo far crescere una classe dirigente che si occupi della città. Poi i colonnelli saranno in pista a supporto dei candidati come è sempre stato».
Sala nel video della ricandidatura ha parlato di cambiamento, trasformazione.
«Intanto la sensazione è che abbia annunciato il bis come un ripiego, in quel video sembrava dire mi tocca e vi faccio un favore. E nella sua narrazione di una diversità tra il Sala 1 e «Sala 2 ci vedo il fallimento del primo mandato. Doveva essere il sindaco manager ma ha rinviato le scelte più difficili e di sviluppo facendosi condizionare da una sinistra radicale, ecologista, pro immigrati. Chiedo un semestre bianco, la giunta eviti scelte radicali sulla mobilità o ci toccherà spendere soldi dei milanesi per smontare piste ciclabili inutili e dannose».
Su quali temi centrerete la campagna?
«Su sicurezza e mobilità, su cui abbiamo
visioni radicalmente opposte, e su sviluppo e sociale. Dobbiamo vincere al primo turno. I 5 Stelle qui hanno presa ma le ultime tornate dimostrano che al ballottaggio ormai i voti grillini si sommano automaticamente al Pd».
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