Campioni e filosofi in viaggio sulle vette della Grande Guerra

Spedizione di quattro giorni in Valfurva tra montagne che conservano la memoria

Antonio Ruzzo

Un percorso di animi e di storie, di racconti e di riflessioni. Un viaggio, ma forse sarebbe più esatto dire un pellegrinaggio, sulle vette e tra i ghiacciai della Valfurva per raccontare una montagna dal grande passato e per riflettere sulle memorie della Prima Guerra Mondiale di cui quest'anno si celebra il centenario. Quattro giorni di cammino tra anfiteatri di roccia e di cielo, tra impervi ghiaioni e creste affilate un tempo teatro di battaglia, di sangue, di morte, ma anche di vite eroiche e di speranza. Quattro giorni di fatica ma anche di incontri con le comunità, di concerti, spettacoli sostando nei rifugi Forni, Branca, Pizzini e V alpini, vere e proprie icone delle terre alte della Valfurva. «In viaggio sulle Orobie» sarà un po' tutto questo. Una spedizione a tra presente e passato con 17 escursionisti pronti a toccare le cime. Sportivi, artisti, giornalisti e scrittori che dai piedi della favolosa Val Zebrù e delle selvagge valli del Forno saliranno fino all'omonimo ed esteso ghiacciaio, un viaggio che è il percorso prima ancora che la meta. Con una guida di eccezione, Marco Confortola reduce dal Makalu, un altro ottomila portato a casa senza ossigeno: «Sono emozionato perché questa è un'avventura emozionante- racconta- Perchè queste montagne sono casa mia, sono i luoghi dove sono cresciuto e mi alleno. E vanno riscoperte...». Ma guidati anche dalle penne, dagli scatti, dalle parole sapienti e appassionate del professore di filosofia Dimitri D'Andrea, del direttore dei programmi di Radio Popolare Claudio Agostoni, del manager e fotografo Stefano Viganò, dai giornalisti Lorenzo Cremonesi e Umberto Isman, del musicista Martin Mayes, della documentarista Alessandra Locatelli, dell'attore Stefano Panzeri e della blogger Simonetta Radice. Un itinerario che ha sedotto sportivi del calibro della super campionessa di sci Deborah Compagnoni, della guida alpina Giulio Beggio, degli scalatori Hervè Barmasse, Annalisa Fioretti e del grande Mario Curnis, decano degli arrampicatori orobici e ormai presenza abituale dell'iniziativa. Insieme, viaggeranno attorno al Confinale, dalla Val Cedec alla Val Zebrù, con i ghiacciai in ritirata eppure sempre spettacolari. E, a «sfamare il gruppo», lo chef orobico Michele Sana che cucinerà il pasto del soldato, basandosi su ingredienti poveri ma sostanziosi.

Il viaggio è organizzato dalla rivista Orobie con il contributo di Fondazione Credito Bergamasco, Italcementi Group, Oriocenter e, in collaborazione con Garmin Italia, il Collegio delle Guide alpine lombarde, l'Unione bergamasca Cai, l'agenzia Spiagames e numerose realta locali, tra cui il Comune e la Pro Loco di Valfurva, la Comunità montana dell'Alta Valtellina, i rifugi Forni, Pizzini, V Alpini, lo Sport Hotel di Santa Caterina Valfurva e il Cai Valfurva. Preziosa, in particolare, la collaborazione con il Parco dello Stelvio, che organizzerà escursioni aperte a tutti fino ai rifugi toccati dal viaggio.

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