Candy e Coccolino, scatta l'allarme esuberiLavoro in crisi

Coccolino, l'orsetto simbolo del noto ammorbidente del colosso anglo-olandese Unilever, licenzia i 120 addetti della sede di Milano, quartier generale del gruppo in Italia. In risposta i lavoratori protestano davanti alla sede in vista del tavolo che si apre domani in Assolombarda. Secondo i piani della multinazionale, la sede italiana deve essere chiusa e delocalizzata all'estero. Duecentosessanta esuberi su 675 lavoratori anche per i due stabilimenti italiani del gruppo Candy, a Brugherio (Monza-Brianza) e a Santa Maria Hoè (Lecco). Lo si apprende da fonti sindacali che parlano di «blocco della trattativa» per salvare i due impianti di elettrodomestici e scongiurare l'ennesimo trasferimento di produzioni all'estero.

In particolare, secondo Luigi Panzeri (Fiom-Cgil), «dai 150 esuberi dichiarati finora dall'azienda sui due siti siamo passati a circa 170 sul sito di Brugherio e 90 su quello di Santa Maria Hoè, dove alcuni lavoratori sono in sede e altri si recano ogni giorno nell'altro impianto».

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