Cronaca locale

"Cantando sotto la pioggia è un antidoto a quest'epoca"

La regista Chiara Noschese debutta domani con il re dei musical: «Magia ed eleganza contro la volgarità»

"Cantando sotto la pioggia è un antidoto a quest'epoca"

Colori accesi, romanticismo, nostalgia ed eleganza, buoni sentimenti e la magia del cinema e del teatro abbracciati in uno spettacolo che è la quintessenza del musical. Poi, incredibile a dirsi, anche la pioggia. Tanta pioggia, centinaia di litri di acqua che cadono dal cielo. Ma quando si è innamorati come lo era Gene Kelly nel 1952 di Debbie Reynolds, o come lo sarà da domani Giuseppe Verzicco di Gea Andreotti sul palco del Nazionale, anche la pioggia può diventare icona di felicità. Per chi non l'avesse ancora capito, siamo nel cuore di Singin' In The Rain - Cantando sotto la pioggia, musical leggendario che racconta la storia del divo del muto Don Lockwood che, quando il cinema deve piegarsi alla legge del sonoro, è costretto a costruirisi una nuova carriera. Dove? Ma naturalmente nel musical, in compagnia di un amico del cuore - Cosmo Brown (il talentuoso Mauro Simone, a ereditare il ruolo del mitico Donald O'Connor) e dell'amata Kathy (la citata Andreotti). In cabina di regia di questo show con cui la Stage Entertainment torna alla produzione diretta come nei primi quattro anni in Italia (da La Bella e la Bestia e La febbre del sabato sera) c'è Chiara Noschese: «Ho sempre amato questo titolo - spiega la regista - Per motivi artistici ma anche perché nel 1995 ero nel cast della versione della Compagnia della Rancia, con Raffaele Paganini e Manuel Frattini. E a Manuel, scomparso da poco, va la dedica di questo spettacolo». Perché Singin' In The Rain oggi? Per la Noschese è presto detto: «É un salutare tuffo nel passato, medicina di un'epoca come la nostra, nervosa e rissosa. Questo musical ha la finezza della musica, costumi eleganti (di Ivan Stefanutti, un curriculum nella lirica e nell'operetta, ndr), la volgarità è messa al bando». Ventiquattro perfomer scelti dopo duro casting, perché Singin' In The Rain è il musical per eccellenza «dove - spiega Noschese - trionfano danza, canto e recitazione. E c'è tanto tip tap, come mai in altri musical. Dei tredici numeri previsti, ben sei sono di tip tap, una tecnica che oggi è usata raramente ma che è l'anima del musical classico».

Tutti i brani sono tradotti in italiano, meno la title track che resta in inglese. Musica purtroppo non dal vivo ma lo show, dopo Milano, prenderà la via della tournée e i motivi di budget impongono questa scelta. Felice nel ruolo di protagonista Giuseppe Verzicco: «Ho avuto molta fortuna in questi anni: mi sono ritrovato in ruoli e in spettacoli storici del musical, sono già stato Gene Kelly in Un americano a Parigi, John Travolta in La febbre del sabato sera', Patrick Swayze in Dirty Dancing.

Per noi perfomer Singin' In The Rain è il titolo perfetto».

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