«Enzo Jannacci non dormiva mai. Di notte suonava nei club, di giorno studiava medicina. Giorgio Gaber lo prendeva in giro per la sua assenza quasi totale di sonno». Aneddoti sulla vita del grande cantautore e uomo di spettacolo milanese che di certo tengono svegli raccontati da Davide Barzi e Sandro Patè, curatori della mostra «La mia gente-canzoni a colori» al Museo del Fumetto Spazio Wow, in viale Campania 12 (fino al 10 novembre), e propone 50 tavole appositamente disegnate per l'occasione da altrettanti fumettisti italiani, ciascuna delle quali fa rivivere uno dei personaggi delle canzoni di Jannacci. La mostra si concuderà con un'asta con Sotheby's dei disegni esposti (il 12 novembre ore 19 a Palazzo Broggi, via Broggi) il cui ricavato sarà devoluto interamente a Scarp de' tennis. «Noi abbiamo scelto le canzoni e le abbiamo asegnate ai disegnatori -continuano i curatori-, alcuni hanno mosso anche richieste specifiche perché magari si sentivano legati a un aprticolare testo o una melodia».
Tra gli artisti esposti figura Bruno Bozzetto, autore della caricatura di Jannacci che è diventata il logo dell'iniziativa, o Silver con un Lupo Alberto che scappa portando sulle spalle un'aquila al posto di una gallina e dicendo «Il primo furto non si scorda mai», fino a Claudio Villa che ricorda «Il duomo di Milano», o Paolo Bacilieri sulla bellissima canzone «Sfiorisci bel fiore».
Senza pietismi, con ironia e capacità, i disegni restituiscono lo stesso spirito poetico, un po' sornione e consapevole che animava la musica di Jannacci, un artista e «una persona difficile da ritrovare oggi. Così libera, originale, indipendente». Attraverso i personaggi che Jannacci raccontava nelle sue canzoni e disegnati per la mostra sembra di entrare anche nella Milano degli anni Sessanta .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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