A Ferragosto in Darsena c'erano 30 mila persone e ogni fine settimana mediamente ce ne sono almeno la metà. Un fiume di gente, perché il vecchio porto tornato a splendere e i Navigli sono da sempre il luogo di aggregazione permanente e preferita della Movida milanese. La terra promessa o l'inferno dipende dai punti di vista, dipende se al Ticinese uno ci va per divertirsi o se ci deve vivere. E la storia va avanti da sempre tra polemiche, divieti, richieste di coprifuoco e di maggiori controlli perchè la movida si porta appresso anche una fisiologica scia di delinquenza. Così il comitato dei residenti bussa spesso al portone di Palazzo Marino ma non sempre trova qualcuno disposto a dargli dà retta. E nei prossimi giorni busserà di nuovo perchè la notte scorsa tra Ticinese e Navigli è stata un'altra nottata «agitata». Tre rapine, una dopo l'altra tra le tre e le cinque del mattino. La prima in via Bocconi, dove un ragazzo di 24 anni e la sua fidanzata sono stati minacciati con un coltello da quattro stranieri che hanno portato via ai giovani due telefonini Iphone 6 e pochi contanti. La seconda in via Tabacchi dove un giovane di 27 anni è stato avvicinato da quattro giovani sudamericani che lo hanno minacciato e derubato dei contanti e l'ultima ai danni di uno studente svedese di 22 anni che è stato minacciato e ferito con un coltello alla gola da due sudamericani che gli hanno portato via soldi e cellulare. Fine. Ma può bastare per far scattare nuovamente l'allerta su una situazione che qualche paura a chi abita in questa zona la crea. C'è un problema di sicurezza sopratttutto di notte al Ticinese ma non è solo questo che il Comitato dei Navigli che stasera si incontrerà per discutere le scelte dell'amministrazione comunale, metterà sul piatto: «Mettiamo in discussione le scelte che stanno fagocitando, giorno per giorno nuovi angoli e nuove vie- spiegano- che stanno ampliando l'area della movida e allontanando le attività commerciali diurne e artistiche che una volta costituivano l'ossatura del nostro quartiere». A Palazzo Marino si contesta l'esibito successo della risistemazione del bacino della Darsena e di piazza XXIV Maggio e la loro frequentazione, soprattutto serale e notturna, che in realtà nasconde aspetti progettuali che i residenti non condividono e sono lo specchio delle difficoltà di gestione e di controllo del quartiere. Si contestano gli scarsi controlli e le continue modifiche a mobilità e percorsi dei mezzi pubblici che stanno creando disagi enormi soprattutto alle categorie più deboli. «Ora e negli scorsi anni abbiamo più volte cercato di comunicare alle istituzioni che il divertimento legato alla movida non genera solo l'incremento di locali pubblici, con enormi e noti interessi economici - spiegano i residenti- Ma genera anche degrado, scarsa vivibilità per chi vi abita e un diffuso mancato rispetto delle norme e dell'ambiente. Le manifestazioni culturali e la storia di questi luoghi sono quasi completamente scomparse». E ora il comitato dei Navigli chiede un cambio di rotta: «Siamo stati “auditi“ dall'Amministrazione comunale ma non siamo stati ascoltati, né le nostre opinioni sono state prese in considerazione e neanche rispettate.
Tanto è che più volte rappresentanti politici ci hanno graziosamente detto che, se non avevamo la capacità di adattarci ai cambiamenti proposti e ai disagi, potevamo cambiare noi, il nostro domicilio. Ma è responsabilità di chi amministra trovare soluzione che rispettino tutti».
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