Caos Trenord, si viaggia nel tempo torna il controllo «a vista» dei treni

Caos Trenord, si viaggia nel tempo torna il controllo «a vista» dei treni

(...) ha girato di stazione in stazione per parlare con i ferrovieri e i capo treno. I problemi maggiori si sono concentrati a Porta Garibaldi e in Centrale. Migliore la situazione a Cadorna, dove si è registrato qualche rallentamento ma, tutto sommato, i pendolari sono arrivati al lavoro solo con qualche minuto di ritardo. Rispetto a mercoledì hanno circolato un centinaio di treni in più e si è riusciti a contenere le soppressioni. Il rientro è stato più complicato con ritardi di oltre mezz'ora e convogli sovraffollati. «Al mattino il servizio parte con regolarità - spiegano negli uffici di Trenord - e ogni macchinista sa dove deve cominciare il turno e su che binario presentarsi». Ora delle 18 nessuno sa più nulla e, senza il coordinamento di un sistema informatico centrale, diventa impossibile organizzare gli spostamenti del personale. Nemmeno i tabelloni funzionano e capita persino che i treni partano senza essere stati annunciati. Ieri il personale di Trenord si è organizzato come meglio ha potuto ed ha incaricato un dipendente di girare binario per binario per verificare la presenza di macchinisti e di treni pronti a partire. Una volta individuati cocchio e cocchiere, il controllore ha chiamato la sala operativa che, a sua volta, ha aggiornato il tabellone delle partenze. E si è messa una pezza al caos nelle stazioni.
Mentre la task force di Trenord è al lavoro e fa le veci dell'amministratore delegato Giuseppe Biesuz, ai domiciliari, in Regione i tecnici seguono minuto per minuto la situazione e si rendono disponibili ad affiancare la squadra all'opera a Fiorenza. Nei prossimi giorni il Pirellone dovrà anche individuare il nuovo ad della società che, almeno nei prossimi sei mesi, dovrà tirar fuori dai guai Trenord. Serve un tecnico e una figura preparata e in parecchi pensano all'ex assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, che tuttavia al momento sembra avere altri progetti.
La Cisl preme perché la nomina del nuovo manager non sia politica e si pensi ai 700mila pendolari lombardi. Il consigliere pidiellino Rienzo Azzi invece chiede all'assessore di informare i consiglieri regionali sull'evolversi della situazione anche se non é possibile convocare una commissione ufficiale dopo lo scioglimento del Consiglio.
A complicare il quadro trasporti c'è anche lo sciopero indetto per domenica dai sindacati dell'Orsa per rivedere il contratto.

«Ci rendiamo conto dei guai di questi giorni - spiega Adriano Coscia a nome dei macchinisti - ma non possiamo rimandare la nostra protesta. Tuttavia siamo disponibili anche a turni prolungati per tamponare l'emergenza. Anche i quadri dirigenziali hanno dato la loro disponibilità a guidare i treni».

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